Pisa-Varese, il borsino nerazzurro

Sport
Lunedì, 31 Luglio 2017

Buona la prima. Il Pisa supera in rimonta il Varese ed approda al secondo turno di Coppa Italia Tim. Gli oltre 6.000 che hanno affollato in una serata caldissima i gradoni dell’Arena Garibaldi, sono così tornati a casa soddisfatti, almeno per quanto concerne il risultato.

COSA FUNZIONA. Il Pisa ha mostrato un idea di gioco già ben definita con tutti gli uomini dello scacchiere nerazzurro che sanno esattamente cosa fare e come muoversi. L’impressione è anche che ci sia sempre un piano B a cui fare ricorso quando gli schemi offensivi vengono fermati dalle difesa avversaria e questo è senza dubbio l’aspetto più positivo. Gucher-Eusepi sono sembrati un lusso per la serie C, farebbero la differenza anche in categorie superiori ed, entrambi chiamati nel post partita, in sala stampa, parlano già da leader di un gruppo nato da poco ma già coeso e compatto.

DA RIVEDERE. Il reparto arretrato in blocco. Poco impegnato dal punto di vista della qualità, i quattro di difesa sono rimasti spiazzati dalla verve fisica degli avversari parsi un giro avanti dal punto di vista della condizione atletica. Il goal era evitabile, ma per affinare certi meccanismi, specie sui calci da fermo occorre tempo e minuti nelle gambe

COSA NON FUNZIONA. La partita con il Varese è arrivata nel momento in cui, più di ogni altro, le gambe dei giocatori risentono della preparazione svolta a Storo. Il Pisa ha lasciato il Trentino mercoledì, poi, dopo due giorni di riposo, ha svolto una doppia seduta alla vigilia della partita e la rifinitura la domenica mattina. Fin troppo facile dire che la condizione non c’è. Il dato è reale ma aggiungiamo anche: per fortuna non c’è, sarebbe preoccupante il contrario. Dal punto di vista tattico a sinistra, soprattutto nella prima frazione, il Varese trovava spesso terreno fertile per arrivare sul fondo e crossare, serve forse un Longhi un po’ più difensore ed un po’ meno incursore.

massimo.corsini