Pistoiese-Pisa il ricordo: con la 500 in trasferta da Odissea a evento storico

Sport
Martedì, 20 Marzo 2018

Pistoiese-Pisa il ricordo, quando una normale trasferta si trasforma prima in un Odissea poi in evento storico

di aemme

Era fine ottobre, una di quelle belle giornate assolate di autunno di metà anni settanta.

Come sempre l’interesse maggiore era il nostro Pisa e quella domenica si giocava un derby per la verità poco sentito, Pistoiese – Pisa, ma quella domenica esordiva nelle file nerazzurre un bomber proveniente dal Teramo che in serie C era accompagnato da una grande fama di realizzatore, dal mercato autunnale, calcio altri tempi, era stato acquistato Giancarlo Pulitelli.

C’era grande curiosità per vederlo all’opera, ed era grande anche la curiosità di assistere a quella partita che come oggi rappresentava lo spartiacque tra un anonimo campionato di serie C e quello che poteva essere la speranza di un ritorno in serie B. Si proprio come oggi.

Si gioca il 26 ottobre 1975, si prepara la trasferta e si cerca un mezzo per raggiungere Pistoia, un caro amico all’ultimo momento non può andare e mi chiede se posso prendere il posto lasciato vagante sulla Fiat 500. Felice per aver risolto il mio problema di locomozione, accetto volentieri. Appuntamento edicola di Via Piave a mezzogiorno. Puntuale sono ad aspettare questi ragazzi che non conoscevo, quando vedo sopraggiungere la 500 grigio topo guidata da Fabrizio del Pivo con al suo fianco Fabio Simoncini. Dopo le presentazioni mi siedo in macchina e si parte destinazione Pistoia.

Durante il viaggio si approfondisce l’amicizia che dura tutt’oggi anche se Fabio lavora in Danimarca, ha un’attività commerciale di gastronomia e quando torna in Italia ci incontriamo per delle rimpatriate calcistiche; il Del Pivo, invece, chi non lo conosce, ancora oggi ci troviamo per parlare del solito argomento il Pisa. Una grande amicizia è nata tra di noi e a distanza di oltre 40 anni ci cerchiamo ancora per parlare del nostro Pisa.

Ma ritornando al viaggio per Pistoia, a me e a Fabio cadono gli occhi sulla lancetta della benzina, Fabrizio, gli chiediamo ma di benzina ce n’è poca ci si arriva a Pistoia? Tranquilli a Serravalle sulla Firenze Mare la facciamo. Fabrizio facciamola prima, “seeee, risponde, la conosco la mia 500”.

Si imbocca l’autostrada a Lucca e si continua il viaggio destinazione Pistoia, si parla del Pisa, di Puligol come già chiamavamo il nuovo bomber, le speranze e le convinzioni che potevamo lottare per la B, l’autostrada era un lungo serpentone di auto pisane dai quali uscivano bandieroni e sciarpe neroazzurre. Era una festa. Ma non lo era per la nostra 500 grigio topo, che ad un certo punto incomincia a perdere i giri e come avevamo predetto, si ferma senza benzina, accostiamo e ci fermiamo nella corsia di emergenza, poco prima Chiesina Uzzanese. Ora che si fa? Incominciamo a fare dei gesti alle auto che transitavano per richiamare la loro attenzione e farle fermare. Ma tutto inutile, le auto festose rispondevano a colpi di clacson e sventolii di bandiere ma non si fermavano.

Poi finalmente si ferma un’auto ci chiede come poteva aiutarci, spiego la situazione e lui si presta ad accompagnarci a Serravalle al distributore per recuperare un po’ di benzina. Vado io e salgo sull’auto del nostro “salvatore”. Arrivo al distributore mi faccio dare un contenitore dove metto mille lire di benzina, all’epoca quasi 5 litri, mi reco dalla parte opposta in direzione Pisa per trovare un altro passaggio che mi portasse indietro dove era ferma la 500. Arriviamo sul luogo e con mio stupore trovo il carroattrezzi dell’emergenza fermo vicino alla “nostra” 500. I miei compagni di viaggio impazienti e preoccupati che io non tornassi in tempo, smaniosi di vedere la partita, avevano premuto il segnale di SOS e avevano fatto arrivare il carro dei soccorsi.

Così dopo aver pagato 10.000 lire per l’assistenza e un litro di benzina, e aver messo la benzina che avevo recuperato io ne serbatoio ripartimmo in direzione Pistoia.

Lo stadio era pieno di tifosi assiepati sulla gradinata, il Pisa non giocò una grande partita, ma al 55’ del secondo tempo arriva il gol della vittoria e chi lo segna? Lui! Il nostro futuro idolo Pulitelli detto Puligol. Si vinse e al diavolo un viaggio avventuroso, al diavolo i soldi spesi al diavolo il digiuno, il Pisa aveva vinto.

Quella fu l’unica soddisfazione di un’annata frustrante, il Pisa si salvò all’ultima giornata vincendo in casa per 3-0 contro l’Aquila Montevarchi e fu proprio quel punteggio ai danni della squadra della provincia di Arezzo che ci permise di evitare l’onta di una retrocessione in serie D.

Quella partita porta con se un altro dato storico, negativo. E’ da 42 anni, proprio da quella partita, che i neroazzurri non vincono a Pistoia e se non è un evento storico poco ci manca.

Per la cabala che sempre ci accompagna penso che dovremmo ritornare tutti e tre, io Fabrizio e Fabio a ripercorrere le vicissitudini di quel giorno di 42 anni fa, ma dove la troviamo un’altra 500 color grigio topo?

          

redazione.cascinanotizie