Pistoiese - Pisa, l'anteprima

Sport
Lunedì, 19 Marzo 2018

Sette partite giocate: due vittorie, l’ultima in trasferta il 18 febbraio, oltre un mese fa, tre pareggi, di cui due casalinghi, e due sconfitte equamente divise fra interne ed esterne. 8 reti fatte (la metà nella sola partita contro l’Arzachena) e 8 subite. Questo l’andamento dei nerazzurri da febbraio in poi, ovvero dalla chiusura del mercato, quel mercato che avrebbe dovuto dare avvio allo sprint finale dei nerazzurri e che invece sembra essersi rivelato un grande flop.

E così la partita di martedì (calcio d’inizio ore 20:30) contro la Pistoiese è di quelle che rappresentano il punto di non ritorno. Il Pisa si trova dentro un cul-de-sac dal quale è possibile uscire solo con una vittoria, che tipo di vittoria non ha molta importanza, non è tempo, domani, di pensare al bel gioco o alla qualità della prestazione, e non è neanche tempo di parlare di classifica da muovere. Domani per il Pisa è una finale, vincere significa andare avanti perdere significa che tutti, ma proprio tutti dovranno farsi un bell’esame di coscienza e prendere atto che il progetto sportivo messo in piedi non funziona. Dovranno prendersi le loro responsabilità i calciatori e l’allenatore, che alla fine sono quelli che ci mettono più di tutti la faccia, ma dovranno prendersele anche i responsabili della gestione sportiva che questa squadra l’hanno costruita, prima in estate e poi a gennaio, perché è bene ricordare che quando le cose vanno male, il marcio non si trova solo da una parte e se in oltre un anno di gestione, e tre allenatori bruciati, i risultati sono ancora questi qualcuno dovrà interrogarsi sul proprio operato e sulla propria gestione degli uomini.

A Pistoia non sarà questione di occupazione degli spazi né di impiego di giocatori, contro la squadra di Indiani, uno che aspetta sempre il Pisa per consumare la sua rancorosa vendetta, sarà roba da uomini, da gente che getta il cuore oltre l’ostacolo e va in campo con la grinta di chi sa di giocarsi tutto. Non ci saranno grosse variazioni rispetto alla squadra che ha pareggiato contro il Piacenza: Voltolini in porta, Birindelli, Lisuzzo, Sabotic e Filippini in difesa, De Vitis, Gucher e Di Quinzio a centrocampo e in attacco, Negro al centro, con Lisi e Masucci se recupera dall’infortunio, altrimenti potrebbe essere impiegato uno fra Eusepi e Ferrante al centro con Negro spostato sull’esterno. Più improbabile, vista la prova non certo memorabile contro il Piacenza, l’impiego di Sainz Maza.

La Pistoiese invece adotterà il 352 che è il marchio di fabbrica del suo allenatore, saranno assenti il portiere Zaccagno e il centrocampista Picchi impegnati con la nazionale under 20, mentre Indiani recupererà Mulas. Ne esce una formazione che dovrebbe essere così formata: Biagini in porta, Quaranta, Terigi e Priola sulla linea dei difensori con Nardini a sinistra e Mulas a destra a fare gli esterni e la spola fra centrocampo e difesa, in mezzo al campo i tre centrali saranno Minardi, Hamlili e Luperini ed in avanti troveremo Vrioni e Ferrari (per sapere tutto sulla Pistoiese leggi qui l'articolo di Gabriele Bianchi su Il Pisa siamo noi).

La direzione di gara è affidata a Riccardo Annaloro di Collegno, gli assistenti saranno Aristide Rabotti di Roma 2 e Michele Dell'Università di Aprilia. Nessun precedente con il Pisa, uno invece con la Pistoiese, diretta in questa stagione nella sconfitta patita a Livorno per 2-0.

La tradizione non aiuta i nerazzurri a cercare l’impresa al Marcello Melani. A Pistoia i nerazzurri hanno giocato 23 volte vincendo in sei occasioni, pareggiando quattro volte e perdendo in ben 13 circostanze. La serie negativa è tutt’ora aperta a sette sconfitte di fila. Dal 2002/2003 il Pisa torna da Pistoia con un pugno di mosche in mano anche se, ad onor del vero, nell’ultima circostanza, al termine di una partita che di autentico aveva ben poco. Era l’ultima giornata del campionato 2015/2016, il Pisa di Gattuso era certo del secondo posto finale ed in vista dei playoff aveva messo in piedi un turnover clamoroso, di contro gli arancioni si giocavano la salvezza e nella ripresa trovarono la rete che gli servi per mandare ai playout gli odiati cugini del Prato. A conti fatti l’ultimo risultato positivo del Pisa contro la Pistoiese fu lo 0-0 della stagione 1981/1982. L’allenatore dei nerazzurri era Aldo Agroppi ed alla 18 giornata di ritorno il Pisa si giocava la possibilità di salire in serie A. Una vittoria avrebbe significato la promozione. Di fronte al solito esodo di tifosi nerazzurri finì a reti bianche con un goal annullato a Bertoni per un fallo di mano commesso da Todesco un attimo prima dell’ultimo passaggio. Il punto, bissato da quello conquistato la settimana successiva in casa contro la Reggiana, portò il Pisa in Serie A: la prima promozione nella massima serie dell’era di Romeo Anconetani.

massimo.corsini