Potere al Popolo contro la nuova cementificazione a Cisanello
Il gruppo politico denuncia la costruzione di nuovi immobili in un quartiere dove è presente anche la ex residenza universitaria studentesca ex Paradisa lasciata in totale abbandono e numerosi sono gli alloggi sfitti
Questo il comunicato integrale
ANCORA CEMENTO SU CISANELLO?
ANCHE BASTA!
Abbiamo appreso di una nuova costruzione immobiliare nel quartiere di Cisanello, zona Pisanova, proprio accanto all'ex residenza studentesca "La Paradisa" con più di 500 alloggi in stato di abbandono da oltre dieci anni, e oggi pronta ad assere svenduta al miglior offerente privato.
Una delle ultime aree verdi, non mantenute dal Comune per garantirne la fruibilità della collettività, è stata negli scorsi giorni circondata dal tipico nastro rosso da cantiere edile; non un cartello è stato ancora messo su per comunicare i lavori, ma sappiamo che si tratta di nuove case.
La Giunta della destra non si discosta di un millimetro dalle politiche di cementificazione del Partito Democratico, che hanno fatto di Pisa la città con il più alto incremento di consumo di suolo degli ultimi 16 anni in Toscana. Il tutto per sostenere un settore, quello dell’edilizia, dove illegalità e infortuni sul lavoro sono molto più diffusi della media. Da poco sono stati rasi al suolo centinaia di alberi in Via Pungilupo in previsione di un nuovo parco, con una plateale operazione speculativa sulle nuove piantumazioni, che non si sarebbe potuta fare se invece si fosse decisa la bonifica del patrimonio arboreo esistente. Tra Via Bargagna e Via Cisanello, il Comune ha venduto per 4 milioni di euro 30mila metri quadri di terreno alla Fondazione Stella Maris per farvi costruire il nuovo ospedale privato, mentre abbondano le strutture vuote, tra cui quelle sanitarie pubbliche oramai in disuso e abbandonate, come ad esempio il vecchio Santa Chiara. Sulle Torri Bulgarella gli operai continuano a lavorare, anche in assenza del rispetto delle minime ordinanze contro l' emergenza caldo che imporrebbe lo stop al lavoro nei cantieri nelle ore più calde.
Noi continuiamo a sostenere la necessità di un cambio di paradigma, che stravolga le logiche del partito del mattone, e che preveda il recupero del patrimonio sfitto pubblico e privato esistente volutamente lasciato vuoto (si parla di almeno 4mila case solo in città) per alimentare la rendita immobiliare, la speculazione edilizia e il costante aumento gli affitti; la limitazione della cementificazione della nostra città, preferendo soluzioni di recupero e ristrutturazione a nuove costruzioni; l’aumento del controllo pubblico per garantire la sicurezza sui cantieri.