Prigioniero del Covid: costretto a saltare la scuola per il tampone che non arriva

Cronaca
PISA e Provincia
Sabato, 10 Ottobre 2020

La storia di Giacomo tra mancate risposte, lungaggini e burocrazia

Una storia simile a quella di tanti altri, anche se non dovrebbe accadere, anche se ci vanno di mezzo dei minori. Da circa 20 giorni Giacomo (il nome è di fantasia) non è più potuto rientrare a scuola (un istituto superiore di Pisa). Il suo problema era nato con il possibile contagio da Covid-19 di un amico, poi risultato negativo. Per scrupolo, infatti, Giacomo aveva deciso con la famiglia di restare tre giorni a casa, in attesa che la situazione si evolvesse.

Tornato a scuola e raccontata la propria storia a professori e comnpagni, però, il ragazzo era stato costretto al rientro a casa, in attesa che il medico gli "attestasse l'avvenuta guarigione con il nulla osta all’ingresso o rientro in comunità" (leggi QUI). Da quel momento e per circa 20 giorni (18 per la precisione), Giacomo e la sua famiglia si sono dovuti scontrare per forza di cose con la triste realtà che ci circonda, fatta di mancate risposte da parte dell'autorità sanitarie, lungaggini e burocrazia.

La famiglia di Giacomo, quindi, si rivolge al medico di base e chiede il da farsi. Il medico rimbalza la loro richiesta all'Usl Toscana nord ovest, che in linea teorica, dovrebbe attivare l'iter per il tampone di controllo sul ragazzo. A distanza di due settimane e più, dall'Asl Toscana nord ovest continuano a non arrivare risposte e anche le mail inviate dal medico di base della famiglia, restano inevase.

Al centro della storia resta sempre un ragazzo iscritto al secondo anno di un istituto superiore e la famiglia, preoccupata dal non porterlo manadare a scuola, decide allora di rivolgersi ad un centro prelievi privato, per un tampone a pagamento (circa 80 euro, ma possono costare di più) che lo tiri fuori da questa attesa snervante. Ma la soluzione al caso di Giacomo appare ancora molto lontana.

"La cosa assurda - racconta il padre di Giacomo - è che il tampone potremmo anche farlo, pagando e mettendoci in coda. Il problema è che non avrebbe valore, poiché dopo l'attivazione delle procedure di verifica con l'Usl Toscana nord ovest, la chiusura del caso può arrivare a seguito di controlli ufficiali, fatti proprio dall'Usl Toscana".

"Inutile fare tanti discorsi - conclude il padre del ragazzo - al momento la situazione è questa e in 20 giorni, mio figlio, anche se poi l'amico è risultato negativo al Covid-19, non è potuto rientrare a scuola. Questo solo perché la Regione Toscana non è stata in grado di fargli un tampone di controllo".

 

 

INFO UTILI. Tamponi e test sierologici: un pò di chiarezza

Tampone, test rapido, test sierologico, test molecolare, anticorpi, rtPCR, IgG, IgM … parole in cui inciampiamo quotidianamente. Ma ne conosciamo esattamente il significato? Prima di tutto, qual è la differenza sostanziale tra i tipi di test per il Covid 19?

Il tampone, attraverso un test molecolare, rileva la presenza del virus, quindi serve a decretare la cosiddetta positività. Il test sierologico individua la presenza di anticorpi e ci indica se si è entrati in contatto col virus, ma non se il virus è attualmente presente e ancor meno se si sia contagiosi.

TAMPONE

Il tampone faringeo o rino-faringeo (rino = NASO) viene eseguito per sottoporre il campione prelevato al test molecolare rt-PCR che è l’unico test diagnostico per l’infezione da SARS-Cov2 attualmente riconosciuto come valido dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (sono in corso di studio altri tipi di test, tra cui quello della saliva).

Questa metodica si utilizza per rilevare la presenza di materiale genetico virale, confermando la presenza del virus SARS-CoV2 nell’organismo e l’infezione in corso.

TEST SIEROLOGICO (test rapidi e test di laboratorio)

I test sierologici permettono di individuare la presenza di anticorpi contro il virus SARS CoV-2: per questo motivo sarebbe più corretto chiamarli test immunologici. In sintesi, rilevano la risposta dell’organismo all’agente infettivo e servono per capire se una persona ha già sviluppato una risposta immunitaria a seguito del contatto col virus. Attraverso i test sierologici è infatti possibile andare ad individuare gli anticorpi prodotti dal nostro sistema immunitario in risposta all’infezione.

 

redazione.cascinanotizie