Prima infanzia, 21.533 euro dalla Regione per Vicopisano
Il sindaco Ferrucci: "Investire nella prima infanzia rappresenta per il nostro Comune un'area di attenzione fondamentale"
La Regione Toscana, per sostenere l'offerta di servizi educativi dedicati alla prima infanzia e facilitare la conciliazione dei ritmi di vita e lavoro, ha pubblicato un bando per l'assegnazione di risorse della Comunità Europera per l'anno educativo 2019/2020. Il Comune di Vicopisano ha partecipato anche stavolta alla selezione, ottenendo un finanziamento di 21.533,68 euro, a copertura delle spese affrontate nell'ambito delle attività educative rivolte ai bambini da 0 a 3 anni.
"In particolare il contributo - spiega il sindaco, con delega alla scuola, Matteo Ferrucci - sarà utilizzato per la gestione indiretta del Centro Zerosei 'Il Primo Volo' di Lugnano, sezione Nido, affidato in concessione a Infanzia e Servizi srl. Tale finanziamento, nella sostanza, diminuirà, quindi, la quota che il Comune versa al gestore. Il nido può accogliere fino a 35 bambini e bambine, dai 3 mesi ai 3 anni, da settembre a giugno. Nell'ambito del sistema educativo la nostra Amministrazione Comunale realizza opportunità e contesti di crescita per bambini e bambine, sostenendo la costituzione di un sistema educativo volto a riconoscere i bambini e le bambine come protagonisti della loro crescita".
"Al nido del Centro Zerosei "Il Primo Volo" - continua il sindaco - perseguire tale finalità implica anche la stretta collaborazione con i genitori, riconosciuti come co-protagonisti del progetto educativo del servizio, portatori di valori, nonché di diritti all'informazione, alla partecipazione e alla condivisione delle attività portate avanti all'interno del servizio stesso".
"Investire nella prima infanzia - conclude Ferrucci - rappresenta per il nostro Comune un'area di attenzione fondamentale, in linea con quanto sostenuto sia dalla Regione che dalla Commissione Europea, al fine di assicurare le migliori condizioni educative e di socializzazione per i bambini e le bambine e, al contempo, le condizioni necessarie a favorire la partecipazione delle persone responsabili di cura, e in particolare delle donne, al mondo del lavoro".