Progetto EduForIST: educazione sessuale e lotta alla violenze di genere

Cultura
PISA e Provincia
Giovedì, 15 Maggio 2025

Università di Pisa capofila. "La scuola può e deve essere un luogo di promozione della salute relazionale, sessuale e riproduttiva"

Un modello educativo innovativo, sperimentato su scala nazionale, capace di integrare la promozione della salute sessuale e affettiva all’interno delle scuole italiane. E’ questo il risultato principale del progetto EduForIST – Educazione e formazione nell’ambito delle relazioni affettive, della sessualità e della prevenzione delle IST nel contesto scolastico, coordinato dall’Università di Pisa e finanziato dal Ministero della Salute tramite il Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie (CCM).

Iniziato nel 2019 e articolato in tre cicli di finanziamento, EduForIST si avvia alla conclusione con il convegno nazionale del 16 maggio a Bari, occasione per presentare l’eredità scientifica, educativa e sociale di un progetto che ha coinvolto circa 3000 studenti e studentesse, 44 istituti scolastici e più di 150 operatori e operatrici del terzo settore e del sistema sanitario. Il progetto ha applicato su larga scala in Italia, per la prima volta, il modello della Comprehensive Sexuality Education (CSE), approccio raccomandato da OMS e UNESCO, multidisciplinare e centrato sulla persona, per educare alla sessualità in modo rispettoso, inclusivo e basato sull’evidenza.

Alla guida scientifica, la professoressa Lara Tavoschi, docente di salute pubblica presso l’Ateneo pisano, affiancata dalla dottoressa Alice Chinelli, psicologa e dottoranda, e dal dottor Gianluca Paparatto, medico in formazione specialistica.

“EduForIST nasce dalla consapevolezza – sottolinea Tavoschi – che la scuola può e deve essere un luogo di promozione della salute relazionale, sessuale e riproduttiva, offrendo ai giovani strumenti per vivere relazioni sane, consapevoli e rispettose, e contrastare disuguaglianze e violenze di genere”.

Il progetto ha visto la collaborazione di numerosi partner accademici e istituzionali – tra cui le Università di Verona e Foggia, l’Istituto Superiore di Sanità, le ASL e le associazioni della Sezione M del Comitato Tecnico Sanitario del Ministero della Salute – ed è stato implementato in sette regioni italiane (Lombardia, Toscana, Lazio, Puglia, Friuli-Venezia Giulia, Campania e Sardegna), nelle scuole secondarie di primo e secondo grado.

Ogni ciclo di intervento ha previsto cinque incontri in classe con moduli formativi interattivi, questionari per valutare l’impatto su conoscenze e atteggiamenti, incontri con famiglie e docenti, e una formazione continua degli educatori coinvolti. Il modello ha dimostrato la sua efficacia e adattabilità, anche per contesti spesso esclusi da iniziative simili, come le aree extraurbane o le scuole secondarie di primo grado.

“Attraverso questo progetto – spiega Chinelli – è stato possibile costruire e validare strumenti educativi replicabili, sviluppare reti tra scuola, sanità e terzo settore e rafforzare l’impegno scientifico dell’Italia nel panorama europeo. Non a caso, dal 2024, il team di EduForIST è parte del gruppo di esperti dell’OMS Europa impegnati nella revisione degli Standard europei per l’educazione sessuale”.

“Il convegno conclusivo di Bari – conclude Tavoschi - sarà anche un momento di confronto tra ricercatori, decisori politici, educatori e operatori sanitari, con l’obiettivo di rilanciare il dibattito sull’introduzione sistematica dell’educazione sessuale e affettiva nel sistema scolastico italiano, in linea con le raccomandazioni internazionali”.

 

redazione.cascinanotizie