Protesta per la Palestina: le opposizioni bloccano i lavori del consiglio comunale di Pisa

Cronaca
PISA e Provincia
Giovedì, 25 Settembre 2025

Ottenuto per giovedì 2 ottobre un consiglio comunale dedicato a Gaza e al genocidio del popolo palestinese

30 mila bambini uccisi dall'esercito israeliano, il genocidio contro il popolo palestinese e la protesta, d'impatto, arrivata a Palazzo Gambacorti.

Sono questi gli elementi dell'occupazione avviata giovedì 25 settembre dalle opposizioni, bloccando i lavori del consiglio comunale, fino ad ottenere a seguito di conferenza dei capogruppi, una seduta consiliare ad hoc, dedicata a Gaza e alla Palestina, programmata per giovedì 2 ottobre.

Da giorni, soprattutto dopo la grande manifestazione dello scorso lunedì, le opposizioni, trasversalmente, avevano chiesto all'amministrazione comunale e alla maggioranza di governo una presa di posizione, mai arrivata.

L'occupazione del consiglio comaunle di Pisa era stata avviata con la lettura dei nomi di tutti i bambini palestinesi morti a seguito dei rastrellamenti a Gaza, e sarebbe continuata ad oltranza, fino al termine della lunghissima lista (di circa 30 mila nominativi ndr).

A margine della protesta Massimo Marini, per Punto Radio Cascina Notizie, ha intervistato Daniele Iannello di Diritti in comune.

 

 

Ha scritto Diritti in comune.

Bloccati i lavori del consiglio comunale di Pisa. Il consigliere comunale Ciccio Auletta ad inizio seduta ha annunciato l’intenzione di interrompere i lavori della seduta fino a quando non sarà calendarizzato per il prossimo 2 ottobre un consiglio comunale a tema sul genocidio del popolo palestinese perpetrato da Israele. L'azione arriva dopo che la maggioranza che sostiene il sindaco Conti si è rifiutata per mesi di discutere le mozioni depositate contro il genocidio, per il riconoscimento dello stato palestinese, per il gemellaggio tra il Comune di Pisa e Gaza City, a sostegno di Francesca Albanese e del Global Sumud Flotilla, per l’interruzione immediata del comune di Pisa di ogni rapporto economico e commerciale con le aziende con cui ha dei rapporti diretti come nel caso della Cynet o indiretti come con Teva attraverso Farmacie.Tante sono le cose che anche una amministrazione locale come quella pisana, può fare a sostegno del popolo palestinese e contro lo stato crimnale di Israele.

Dopo questa comunicazione il nostro consigliere comunale si è posizionato al centro della Sala delle Baleari con una gigantografia della distruzione che le azioni criminali e terroristiche israeliane stanno provocando a Gaza e ha iniziato a leggere i nomi delle oltre 80 mila vittime palestinesi per mano israeliana. Vogliamo rendere visibile in questa aula quello su cui la maggioranza di destra vuole stendere un velo di silenzio e di complicità. E continueremo a farlo, bloccando il normale andamento i lavori del consiglio, per tutto il tempo che sarà necessario finchè non verrà assunta la richiesta della coalizione Diritti in comune e che è sostenuta con forza anche dalle manifestazioni oceaniche che in questi giorni hanno bloccato la città e il paese. E' urgente che anche il consiglio comunale di Pisa prenda parola e prenda posizione di fronte alla cittadinanza pisana e soprattutto di fronte alla storia.

L'azione di protesta e di blocco dei lavori dell'assemblea cittadina si unisce alle azioni che migliaia di cittadini e cittadine stanno portando avanti in tutto il mondo, bloccando i porti, il traffico di armi, intere città fino a che Israele non sarà fermato.

Dopo circa un'ora di blocco del Consiglio comunale e di straziante lettura dei primi mille nomi delle vittime, e a seguito di una breve riunione dei capigruppo, è stato concesso il consiglio straordinario tematico sulla Palestina per il prossimo 2 ottobre, così come da noi richiesto, e sono ripresi i lavori del Consiglio.

 


 

Ha scritto Emilia Lacroce, consigliera comunale de La città delle persone.

"Come opposizioni, tutte unite, abbiamo occupato il Consiglio comunale di Pisa.

Lo abbiamo fatto dopo settimane in cui abbiamo chiesto di discutere e di prendere posizione sulla terribile situazione a Gaza e in Cisgiordania. La destra ce lo ha negato. Abbiamo ribadito la richiesta di un Consiglio comunale straordinario per il 2 ottobre, che si occupi esclusivamente delle mozioni sulla Palestina. Finalmente la richiesta è stata accettata". Lo dichiara in una nota la consigliera comunale de La città delle persone Emilia Lacroce, che prosegue: "Mentre è in corso un genocidio che è sotto gli occhi del mondo intero, voluto e perpetrato dal Governo Netanyahu, non possiamo tollerare silenzi e indifferenza.

Non possiamo discutere di bilancio e delibere come se fossimo in un tempo normale.

Non possiamo partecipare al vuoto di posizione e di iniziativa del Comune di Pisa, che rispecchia quello del Governo italiano.

Proprio in queste ore, la Global Sumud Flotilla, missione civile e pacifica che portava aiuti umanitari a Gaza, è stata attaccata con droni e ordigni incendiari in acque internazionali. Quelle navi battono bandiera italiana ed europea: colpirle significa colpire anche il nostro Paese e violare il diritto internazionale. Davanti a tutto questo, non si può tacere.

Stiamo leggendo i nomi in aula. Quelli delle bambine e dei bambini assassinati. Migliaia. 

Di fronte a tutto questo non esiste l'attività ordinaria. Esiste il dovere di parlare, di ricordare, di denunciare. Il dovere di non essere complici" conclude Lacroce.

 

Ha scritto Luigi Sofia, capogruppo sinistra unita per Pisa - Avs.

Oggi a Pisa, come già avvenuto in Parlamento con i gruppi di opposizione AVS, PD e M5S, abbiamo occupato l’aula insieme alle altre opposizioni per denunciare quanto sta accadendo nel Mediterraneo e a Gaza.

La Global Sumud Flotilla, missione civile e pacifica che trasporta aiuti e attivisti per rompere l’assedio illegale imposto da Israele alla Striscia di Gaza, è stata oggetto di veri e propri attacchi militari in acque internazionali: droni, ordigni incendiari, gas urticanti, interferenze elettroniche hanno colpito navi come l’Owhaila, con a bordo civili e parlamentari. Al porto di Sidi Bou Said la stessa nave ammiraglia, con membri del Comitato Direttivo e attivisti come Greta Thunberg, è stata presa di mira da quello che appare un drone.

Attacchi di questa gravità, contro navi civili che battono bandiera italiana ed europea, equivalgono ad attacchi al nostro stesso territorio nazionale e rappresentano una palese violazione del diritto marittimo e internazionale.

Il governo ha annunciato l’invio della fregata Virginio Fasan, anche se la nave resterà a distanza, senza garantire una reale scorta alla Flotilla. È infatti un passo minimo, frutto esclusivo della mobilitazione delle piazze e delle opposizioni, ma del tutto insufficiente.

Chiediamo che l’Italia:
• chiarisca immediatamente da dove provengono gli attacchi e chi li ha ordinati;
• porti la questione all’ONU, sollecitando l’intervento dei caschi blu per rompere il blocco di Gaza;
• riconosca senza condizioni lo Stato di Palestina;
• interrompa il commercio di armi e introduca sanzioni contro Israele fino al pieno rispetto del diritto internazionale.

Con l’occupazione della sala consiliare vogliamo ribadire che non accettiamo bugie né propaganda. 
Denunciare un genocidio non è un atto di disturbo dell’ordine pubblico, ma un dovere morale e politico che questa aula debba assumere dopo le nostre continue richieste e i loro sabotaggi di non voler discutere le mozioni e gli atti che hanno come oggetto il genocidio del popolo palestinese. Ognuno si assuma le proprie responsabilità di fronte alla storia. 

Da Pisa oggi sale una voce chiara: siamo e saremo al fianco di chi lotta per la libertà, la giustizia e la pace.

 

Ha scritto Enrico Bruni, consigliere comunale PD.

Oggi, all’avvio del Consiglio Comunale, dopo l’intervento del consigliere Ciccio Auletta, abbiamo deciso di occupare l’aula e di interrompere la seduta. Non è possibile discutere di bilancio consolidato o di qualsiasi altro atto di giunta senza chiarezza sulla posizione che il Comune di Pisa intende assumere di fronte al genocidio in corso in Palestina.

Durante l’occupazione abbiamo letto ad alta voce oltre 500 nomi di vittime palestinesi, uccise dall’esercito israeliano. È un atto di memoria e di denuncia, per ribadire che non ci piegheremo al silenzio e all’indifferenza.

Dopo settimane di mobilitazione, abbiamo ottenuto la convocazione, per il 2 ottobre, di un Consiglio Comunale straordinario dedicato esclusivamente alle mozioni sulla Palestina. Lo avevamo chiesto con forza: nell’ultima seduta il numero legale è venuto meno per tre volte, anche a causa dei consiglieri di maggioranza di destra, che si sono rifiutati di discutere le mozioni dell’opposizione — tra cui quella per il conferimento della cittadinanza onoraria a Francesca Albanese.

Ma il genocidio non si ferma, e noi non possiamo abbassare la guardia. Torneremo a marciare per la Palestina, per la fine delle stragi e per sostenere la Global Sumud Flottilla.

La Pisa che è scesa in piazza in questi giorni e in questi anni non può essere ignorata dal silenzio della giunta e dei partiti di centro-destra, che troppo spesso criminalizzano chi manifesta per la pace e i diritti.

Basta indifferenza. Basta complicità.

Noi siamo l’Equipaggio di Terra.

 

 

 


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redazione.cascinanotizie