Qualità della vita, Pisa e provincia al 29esimo posto (+5 posizioni)

Cronaca
PISA e Provincia
Lunedì, 1 Dicembre 2025

La nostra provincia male in "giustizia e sicurezza". Trento guida la classifica 2025

Il Trentino si conferma tra i territori più longevi e in salute d’Italia. Lo dicono i dati del rapporto Istat sul Benessere equo e sostenibile, secondo cui la provincia “batte” la media nazionale in oltre metà dei 134 indicatori analizzati, molti dei quali rientrano nei 90 che compongono l’indice sulla Qualità della vita. Alta anche la percezione della sicurezza: sette persone su dieci dichiarano che camminerebbero da sole al buio.

Trento è però solo la punta dell’iceberg. Alle sue spalle, sul podio dell’edizione 2025, si piazzano Bolzano e Udine. Bolzano, già cinque volte vincitrice, spicca in «Affari e lavoro» e negli indicatori demografici, con un quoziente di natalità pari a 8,4 nati ogni mille abitanti, contro i 6 della media italiana. Udine, invece, entra nella top ten della categoria «Ambiente e servizi» e si distingue come terza provincia per densità di impianti fotovoltaici.

La top 10 conferma la forza del Nord, premiando soprattutto le realtà medio-piccole: Bergamo, vincitrice nel 2024, ora quinta; Treviso, Padova, che torna tra le prime dopo trent’anni; e Parma. Ma è il ritorno delle grandi città a segnare un cambio di passo: Bologna risale fino al quarto posto grazie ai risultati in «Demografia, società e salute», mentre Milano, ottava, domina in «Ricchezza e consumi» e «Affari e lavoro».

Pisa e la sua provincia guadagnano cinque posizioni rispetto al 2024 pur non eccellendo in nessuna delle classifica settoriali e pagando un prezzo altissimo (92esima posizione sui 107) in tema di giustizia e sicurezza. La nostro provincia ottiene il risultato migliore in "demografia e società" (10° posto, per natalità e rapporto giovani/anziani) è 23esima in “Ambiente e Servizi” e 25esima per quanto riguarda "Cultura e Tempo libero", fa peggio della sua media assoluta in "ricchezza e consumi" (33esimo posto), "affari e lavoro" (39esima), oltre che, come già detto, in "giustizia e sicurezza". In Toscana Pisa è comunque seconda solo a Siena che si trova al 21esimo posto, mentre il capoluogo di Regione è 36esimo e la vicina Livorno 49esima. Peggio ancora fa Lucca 58esima. La peggiore provincia della Toscana è Pistoia al 66esimo posto.

Guardando all’Italia nel suo complesso, il quadro generale delle città metropolitane mostra un progresso rispetto al 2024: solo Bari e Catania perdono posizioni, mentre Firenze e Messina rimangono stabili. La ritrovata competitività economica, unita alla forza dell’offerta universitaria e culturale, contribuisce a bilanciare le disuguaglianze interne che storicamente pesano su queste realtà.

A guidare la risalita è Roma, che compie un balzo di 13 posizioni e raggiunge il 46° posto. Genova segue con +11 (43ª), mentre Bologna e Milano confermano la crescita già registrata. Segno positivo anche per Torino, che si porta al 57° posto.

Nel Mezzogiorno, la prima area metropolitana è Cagliari, 39ª e in crescita di cinque posizioni. Più indietro Bari (67ª), Messina (91ª), Catania (96ª, -13), Palermo (97ª), Napoli (104ª). Reggio Calabria rimane ultima per il secondo anno consecutivo, evidenziando un divario che resta profondo e difficile da colmare.


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massimo.corsini