Quando la (mala)ricerca del consenso la pagano i cittadini

Politica
PISA e Provincia
Venerdì, 5 Luglio 2019

Olivia Picchi: «regole piegate per la mera ricerca di consenso»

All'onorevole della Lega Edoardo Ziello che nei giorni scorsi aveva usato toni trionfalistici sulla vicenda dei gazebo per bar e ristoranti sul litorale a Marina di Pisa, interviene la consigliera comunale e provinciale del Partito Democratico Olivia Picchi: «Pochi giorni fa l'Onorevole Ziello ha postato su Fb la foto del prima e dopo l'ormai nota installazione di un nuovo gazebo a Marina di Pisa. Ovviamente il post ha il solito tono trionfalistico. Il tutto farcito dal solita arroganza e dal tentativo mal celato di attribuire colpe alla Provincia di Pisa. Quello che invece è successo a Marina è un'altra cosa, e andrebbe chiamata con suo nome: una vergogna».

«Diamo intanto qualche informazione tecnica, precisa Picchi. L'occupazione temporanea con gazebi e/o pedane fisse prevede il permesso del Comune di Pisa, il quale gestisce la pratica tramite Sepi. La Provincia di Pisa, così come altri eventuali enti interessati (tipo la Soprintendenza) rilasciano solo un nulla osta per quanto di propria competenza. Nello specifico la Provincia di Pisa ha competenza solo ed esclusivamente sulla strada. Il gazebo in questione è stato oggetto di una riunione congiunta (chiesta peraltro dalla Provincia) svoltasi ad Aprile dove tutti gli enti interessati, Comune compreso, hanno espresso parere favorevole dando ai realizzatori precise e puntuali prescrizioni. Il gazebo è stato realizzato in base a quel parere rispettando le prescrizioni in esso riportato».

«Qua succede il patatrac, prosegue la consigliera Dem, quel gazebo non piace ai marinesi della maggioranza, e improvvisamente il Comune ci ripensa. In Provincia arriva una comunicazione del 20 di giugno (sottolineo le date che sono significative), nella quale Sepi annuncia il ripensamento del Comune: atto e motivazioni non sono ancora pervenute nonostante le richieste fatte anche dalla Provincia stessa. La Sepi, nel comunicare il diniego del Comune, e nel richiedere alla Provincia i conseguenti atti, fa correttamente presente a tutti gli enti interessati che la struttura realizzata è conforme al progetto approvato. Sepi stessa ne sottolinea la leggttimità».

«Questa maggioranza un cambiamento lo ha fatto: piegare le regole per rincorrere un po' di consenso. Come se le regole non contassero e la certezza del diritto un optional, attacca Olivia PicchiCome se dietro a quella attività non ci fossero persone. Come se quel gazebo fosse solo una struttura e non rappresentasse la vita di persone che scelgono di investire in un territorio e su quello costruire il proprio futuro. Chi lavora in proprio lo sa bene quanto è faticoso soprattutto oggi decidere di aprire un'attività e di investire denaro, risorse e speranze. Ziello e i suoi sodali dovrebbero fare una cosa sola: vergognarsi. La propaganda non si piò fare sulla pelle di chi lavora e soprattuttto di chi lavora onestamente. E in tutto questo se il gazebo piace o meno non c'entra assolutamente nulla. Questa vicenda costituisce una pagina nera nella storia della nostra città», conclude Picchi.

foto di archivio

massimo.corsini