Questione abitativa, la protesta di fronte a Palazzo Gambacorti

Cronaca
PISA e Provincia
Mercoledì, 13 Aprile 2022

Non solo Sant'Ermete, anche la questione sfratti al centro dell'attenzione delle associazioni scese in piazza

Questione abitativa al centro della protesta andata in scena in piazza XX settembre durante l’ultimo consiglio comunale. La manifestazione ha visto protgonisti i comitati di quartiere delle case popolari, Spazio Popolare Sant' Ermete in testa, unirsi ai movimento contro gli sfratti e ai sindacati inquilini. Unione Inquilini Pisa, ASIA USB PISA, SICeT Pisa e anche SUNIA Pisa della CGIL hanno partecipato alla piazza di lotta.

Portone di Palazzo Gambacorti sprangato, ma dopo pochi minuti era ben chiara la determinazione a ottenere risposte da parte della politica. Il consiglio comunale ha aperto le porte a una delegazione della piazza che ha incontrato tutti i capigruppo dei partiti ricordando a tutti che l’impegno a finanziare e sistemare le periferie dei quartieri popolari si è rivelato un bluff in sant’Ermete. È stata inoltre chiesta una commisione d’inchiesta affinché non si ripetano più gli errori che hanno portato alla paralisi del progetto di Sant’ermete e affinché vengano costruiti con criteri diversi gli edifici popolari; lo stop all’utilizzo della forza pubblica agli sfratti, a fronte di una mancanza di bandi e case pubbliche da assegnare.

La manifestazione è proseguita con interventi e volantinaggi, ed una decina di tende montate nella piazza; inoltre una delegazione è rimasta dentro ad assistere alle votazioni e alle discussioni.

«I consiglieri, in particolare modo di Una città in comune, hanno monopolizzato l’intera seduta sull questione abitativa. E questo è stato un grande risultato, affermano gli organizzatori. Sulla vicenda di Sant’ermete è stato approvato uno stanziamento di 800mila euro per completare il cantiere. Ma la mancanza di una relazione di Apes sulla stima dei danni prodotti dall’abbandono del cantiere ha evidenziato quanto questo provvedimento, come sottolineato dall’assessore ai lavori pubblici, sia per dare un segnale “che questa giunta è impegnata a finire il progetto, e che se serviranno altri soldi saranno disponili a metterceli”. Il punto che è emerso con chiarezza è l’assoluta incapacità di dare risposte concrete senza il coinvolgimento attivo della comunità di abitanti del quartiere. E delle pesantissime responsabilità politiche di Apes e di tutte le istituzioni coinvolte, dalla Regione fino alle varie Giunte comunali. La discussione si è poi spostata con un ordine del giorno sull’esonero e le morosità incolpevoli che è andata a contestare anche l’accordo Sepi ed Apes per la riscossione coatta degli affitti. La maggioranza boccia questo provvedimento ma è significativo che questo sia stato discusso dal Partito Democratico, che in Regione governa ed ha il potere di determinare cambiamenti importanti rispetto alle decisioni che hanno caratterizzato la sua politica fino ad oggi».

Infine la questione sfratti. Con una tensione alle stelle tra bisogno abitativo e potere di confediliza di generare assetti politici a favore della rendita immobiliare, il consiglio comunale, ha votato una mozione nella quale si impegna il sindaco a chiedere al prefetto “un provvedimento urgente per la sospensione degli sfratti per motivi di ordine pubblico e di tutela socio sanitaria delle famiglie coinvolte”. Rinviata al 26 aprile invece la discussione sulla commissione d’inchiesta per quanto sta accadendo a sant’Ermete.

redazione.cascinanotizie