Sciopero alla All.co: tensione sempre più alta per il mancato accordo sul premio di risultato

Politica
PISA e Provincia
Giovedì, 24 Luglio 2025

Otto ore di sciopero e presidio il 24 luglio: Fiom Cgil e lavoratori denunciano il dietrofront dell’azienda su un accordo già definito

Prosegue lo stato di agitazione sindacale alla All.co di Pisa, dove i lavoratori, insieme alla Fiom Cgil, hanno indetto per giovedì 24 luglio otto ore di sciopero e un presidio a partire dalle ore 7.00, in risposta alla decisione improvvisa dell’azienda di non sottoscrivere l’accordo sul premio di risultato.

Un'intesa che, secondo il sindacato, era già definita sia nei contenuti che nei numeri, e il cui mancato perfezionamento rischia di far slittare il pagamento dei premi al prossimo anno. La scelta dell’azienda viene giudicata dai sindacati come un “atto irresponsabile” che rompe un percorso negoziale ormai concluso e mette a rischio il rapporto di fiducia tra lavoratori e proprietà.

Al presidio ha partecipato anche il consigliere comunale del PD Enrico Bruni, che ha espresso solidarietà ai lavoratori, sottolineando le difficili condizioni operative in cui si trovano, soprattutto durante l’estate, e denunciando il rischio di un indebolimento progressivo delle tutele collettive nel mondo del lavoro.

La Fiom Cgil annuncia la volontà di proseguire la mobilitazione fino alla riapertura del confronto e alla formale sottoscrizione dell’accordo.

 

Hanno scritto Fiom Cgil Pisa e Rsu Fiom Cgil All.co

Lo stato di agitazione sindacale continua: giovedì 24 luglio sono proclamate 8 ore di sciopero, a fronte delle 22 ore già messe in atto.

Il presidio, che avrà luogo dalle ore 7:00, è una risposta ferma e chiara dei lavoratori al rifiuto improvviso e ingiustificato della proprietà nel sottoscrivere l’accordo sul premio di risultato, già definito nei contenuti e nei numeri.

Un atto irresponsabile, che dimostra scarsa affidabilità e totale mancanza di rispetto verso chi, ogni giorno, lavora in condizioni climatiche estreme, spesso oltre ogni limite di sopportazione.  

La rottura di una trattativa ormai conclusa, avvenuta per una scelta miope e senza alcuno scrupolo, è inaccettabile e senza precedenti. Ci allarma sull’inizio di una nuova stagione della gestione dei rapporti sindacali e mette in discussione il rapporto di fiducia che dovrebbe esistere tra azienda e lavoratori.

Saremo uniti, determinati, pronti al sacrificio. 

Lotteremo fino in fondo per riaprire la trattativa.

 

Ha scritto il consigliere comunale del PD Pisa Enrico bruni.

Questa mattina al presidio davanti ai cancelli della All.co, insieme a FIOM CGIL Pisa e ai lavoratori in sciopero.

Una mobilitazione che arriva dopo 20 ore di sciopero solo in questa settimana dopo la scelta improvvisa e ingiustificata da parte dei titolari dell’azienda di non sottoscrivere l’accordo sul premio di risultato. Non si può che definire come un atteggiamento irresponsabile e padronale quello dell’azienda, che ha improvvisamente bloccato un accordo condiviso, definito nei contenuti e nei numeri, che doveva semplicemente essere formalizzato prima della scadenza del 30 luglio. Farlo dopo significherebbe far slittare il pagamento dei premi all’anno prossimo, negando di fatto ai lavoratori il diritto a quanto faticosamente conquistato

Chi lavora alla All.co lo fa, soprattutto in questo periodo dell’anno, in condizioni tutt’altro che semplici, con temperature estreme che raggiungono punte di 42 gradi. E se è vero che il contratto metalmeccanico garantisce ancora tutele importanti, i nuovi modelli di impresa puntano sempre più a una decentralizzazione della gestione della forza lavoro, aggirando regole e tutele collettive. Un processo che mina progressivamente i diritti, scarica il rischio sull’anello più debole della catena e rende sempre più difficile far valere la propria voce quando i patti non vengono rispettati.

Quello che l’azienda ha fatto – tirarsi indietro all’ultimo momento senza alcuna motivazione reale – è un segnale preoccupante, che mina la fiducia e alimenta un clima di tensione.

Serve responsabilità, serve rispetto. Il premio di risultato non è un favore, è un diritto. E va riconosciuto ora.

Siamo al fianco di chi sciopera e lotta, perché un lavoro dignitoso passa anche da relazioni sindacali trasparenti, corrette, oneste.
 
 

 

 


Visita anche il Podcast di Punto Radio, per riascoltare una trasmissione che ti è piaciuta particolarmente o che ti sei perso.

 

redazione.cascinanotizie