Superare il mal di recupero

Quattro (+2) punti gettati alle ortiche nei minuti finali, serve più sangue freddo nei finali di gara

Milan e Sassuolo, quattro punti persi in pieno recupero, ma se vogliamo possiamo aggiungere anche quello subito contro il Torino, li era il primo tempo, ma anche in quel caso il tempo aggiuntivo è costato una rete e , forse, altri due punti. Facendo il conto della serva e prendendo solo i quattro punti contro rossoneri e neroverdi la classifica del Pisa, che oggi è comunque accettabile, assumerebbe contorni da squadra rivelazione del campionato.

Non è così e non c’è bisogno di starci troppo a recriminare, una riflessione sulla gestione dei minuti finali va comunque fatta ed il caposaldo è che fortuna e sfortuna non esistono, specialmente quando il problema appare cronicizzato. Subire tanto nei finali di gara è indice di una gestione, se non sbagliata, quanto meno titubante dei minuti conclusivi. La squadra tende ad abbassarsi troppo, limitandosi a lanciare palloni nella metà campo avversaria dove regna l’inferiorità numerica e spesso il solo attaccante centrale è costretto a fare la “guerra” per difendere palloni preziosi ed a volte anche questo non è sufficiente. Basta pensare alla colossale ingenuità commessa in fase di rimessa in gioco con le mani pochi attimi prima del pareggio. Meister era saggiamente andato alla bandierina del corner per guadagnare secondi preziosi, aveva difeso strenuamente il pallone, conquistato una rimessa con le mani, buttata al vento a causa di un cambio fallo che ha consegnato la palla agli avversari.

Ingenuità di questo tipo in Serie A non possono e non devono accadere, perché ogni minimo errore si paga ed il conto è salato. Peccato perché il Pisa aveva giocato un’altra partita di grande sostanza in casa di una squadra che aveva vinto il turno precedente a Bergamo 3-0. Alla domanda canonica se il bicchiere è mezzo pieno stavolta è davvero difficile rispondere, limitiamoci a prendere atto del fatto che il Pisa è squadra che sta dimostrando di poter stare in Serie A e giocarsela alla pari più o meno con tutti.