Teatro di Cascina il piatto piange: 70.000 euro di contributi statali in meno
La gestione Buscemi del teatro di cascina sonoramente bocciata dal Mibact che taglia 70.000 euro di contributi alla Fondazione Sipario
Da 360.000 euro a 293.984 euro. Il nuovo che avanza fa compiere un balzo all’indietro di quasi 70.000 euro al contributo che la Fondazione Sipario Toscana riceve dal Ministero dei Beni e delle attività Culturali come contributi del Fondo Unico per gli spettacoli. L'assegnazione dei contributi avviene sulla base della presentazione da parte di ciascun soggetto di un progetto artistico triennale e nel 2017 si era concluso quello presentato dall’allora direttrice Donatella Diamanti, mentre, il contributo appena erogato riguarda il nuovo triennio, quello “progettato” da Andrea Buscemi e evidentemente rivelatosi meno meritevole di contributi che vengono assegnati non solo in base alla programmazione, ma anche in relazione alla produzione di spettacoli.
La perdita di contributi per 70.000 euro, sono un dato non di poco conto per i bilanci del teatro, spesso oggetto di propaganda da parte dell’attuale amministrazione comunale che ha disegnato la nuova Fondazione Sipario a sua immagine e somiglianza, tagliando tutto quello che la direttrice artistica Donatella Diamanti, supportata da Michelangelo Betti alla guida della Fondazione, aveva costruito, senza valutare la qualità del lavoro, ma semplicemente con l’obiettivo di sradicare tutto ciò che rappresentava il passato. Nessuna considerazione di carattere artistico, solo giudizi politici che hanno portato la Fondazione Sipario a perdere una cifra importante, dopo che la precedente gestione era riuscita ad incrementare i contributi del 70%, il dato più alto a livello nazionale.
Il dato economico segue di pari passo quello artistico con tutta una serie di spettacoli e auto produzioni, tagliate o ridimensionate, che erano riuscite a riempire le sale della Città del Teatro come non si è più visto negli ultimi due anni, nei quali non si è mai venuti a conoscenza dei dati di vendite di biglietti e delle presenze nelle sale, facendo distinzione fra i biglietti realmente venduti e quelli distribuiti in omaggio.
La riduzione del 20% del contributo Fus, non passa inosservata ed il Partito Democratico Cascinese parte all’attacco: “Dopo i primi due anni di amministrazione leghista a Cascina i risultati arrivano. Negativi. Scrivono i Dem. Il Ministero dei beni culturali ha abbassato il contributo annuale del teatro di Cascina di 73mila euro. Una riduzione pari al 20% dell'importo assegnato nel 2015, 2016 e 2017.
“La passata gestione aveva fatto crescere il contributo ministeriale, scrive il PD rivendicando i successi dell’accoppiata Betti-Diamanti, portandolo da circa 210mila euro a circa 360mila. Con il 2017 si è esaurito il triennio del progetto artistico presentato da Donatella Diamanti, in veste di direttrice, e dal Cda guidato da Michelangelo Betti. Col 2018, primo anno "targato" dalla nuova gestione, il contributo è sceso a circa 290mila euro. I cittadini cascinesi possono ringraziare le scelte della sindaca e la direzione artistica di Andrea Buscemi, principale fautore della nuova linea. E non parliamo di dati di pubblico, anch'essi negativi, ma del riconoscimento del ministero all'attività del teatro. Un riconoscimento "tecnico", assegnato da un esecutivo che non è di certo ostile all'amministrazione cascinese.
“A questo punto, concludono dal Partito Democratico, si può parlare di gestione fallimentare della struttura e c'è da chiedersi se la somma sarà integrata dal Comune o meno. Una cifra che può valere tre stipendi. D'altronde negli ultimi tempi, dopo gli entusiasmi iniziali, gli amministratori comunali si sono sempre tenuti a debita distanza dal teatro. Si può anche concludere che a destra vale la meritocrazia: visti i risultati a Cascina, il direttore artistico del teatro passa assessore alla cultura a Pisa”.