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Lunedì, 24 Aprile 2023

All'Arena è andato in scena uno spettacolo deprimente che nulla ha a che vedere con lo sport

In sede di presentazione di Pisa-Bari avevamo titolato: “Contro il Bari il Pisa gioca per la classifica e per ritrovare se stesso”, avremmo dovuto titolare: “Contro il Bari ed il palazzo il Pisa gioca per la classifica e per ritrovare se stesso”. Missione compiuta a metà perché il Pisa, in 10 per oltre 80 minuti gioca alla pari con la terza forza del campionato, concedendo di fatto una sola occasione e poi solo tiri dalla lunga distanza.

Purtroppo non sono arrivati punti ed in questo caso avremmo voluto fare un’analisi tecnica del perché, così come fatto nel post Ternana ed in tante altre occasioni. Invece siamo qui di nuovo a scrivere dell’ennesimo arbitro inadeguato alla categoria. Adesso però si fa fatica anche a parlare di inadeguatezza, bensì di vera e propria malafede. L’arbitro inadeguato può sbagliare a destra e a sinistra, qui invece ci ritroviamo sempre a rammaricarci, mentre abbiamo ormai perso la cronologia dell’ultima volta che nella sala stampa dell’Arena si è presentato un allenatore avversario per lamentarsi per l’arbitraggio subito.

La congiunzione astrale odierna ha messo una di fronte all’altra il Pisa, troppo spesso vessato, anche se con Pisa-Perugia pensavamo di averle viste tutte, ed il Bari, neopromossa del potente De Laurentis che alla vigilia di questa partita su 33 partite di campionato ben 10 volte aveva giocato in superiorità numerica. Beneficiando di ben 12 calci di rigore, manco a dirlo primatista della categoria, a fronte di appena 4 rigori subiti.

In mezzo a tutto questo si è palesato il signor Colombo di Como, un arbitro sostanzialmente modesto che in questi due anni in serie A e B non è mai emerso come possibile “top ref”, mentre al Var ci è stato assegnato un dinosauro dei quadri della Can di serie A e B, quel Paolo Mazzoleni che neanche i limiti di età hanno tolto di mezzo, visto che dal prato verde lo hanno messo a far danni di fronte ad un monitor. E da quel monitor avrebbe potuto richiamare l’arbitro per dirgli che Nagy, in occasione dell’espulsione colpisce anche e soprattutto la palla, che in occasione del rigore la palla fa un percorso gamba – braccio spesso non sanzionato, ma soprattutto avrebbe dovuto dire al tremebondo arbitro che una volta che lui stesso aveva toccato il pallone l’azione doveva essere fermata. Niente di tutto questo invece e così il Bari ancora una volta passa all’incasso e il buon De Laurentis può continuare a cullare il sogno del “double” con il Napoli campione d’Italia e la sua squadra di scorta pugliese promossa in serie A. Dinamiche di potere degne del peggior Moggi, dispiace che in mezzo ci fosse il Pisa, una squadra che certamente attraversa un periodo difficile, ma che oggi avrebbe meritato un trattamento diverso. Come avrebbero meritato un trattamento diverso i 9mila dell’Arena, che pagano il biglietto per assistere ad uno spettacolo vero e non ad un circo più simile al finto Wrestling che al gioco del calcio.

Speriamo sia l’ultima volta che ci vediamo costretti a tornare sull’argomento arbitri, avremmo voluto parlare della scelta di proporre Barba terzino sinistro, e di fare un centrocampo a due con ben tre trequartisti che aiutavano a fare densità, avremmo voluto farlo, ma in una partita giocata in 10 contro 11 per quasi 90’ (recupero compreso) le disquisizioni tattiche perdono qualsiasi significato. Consoliamoci con una prova gagliarda, sicuramente migliore rispetto a quella di Terni, anche e soprattutto sul piano caratteriale e con quello che rimarrà della squadra una volta passata dalle forche del giudice sportivo andiamo ad Ascoli, provando a portare a casa qualche punto.

massimo.corsini