Un uomo solo al comando

Sport
PISA e Provincia
Lunedì, 11 Dicembre 2023

L'area tecnica necessita di maggiore presenza, serve compattezza per affrontare il periodo di difficoltà non solo sul campo

Un uomo solo al comando, la frase pronunciata da Mario Ferretti nel 1949 per raccontare la fuga di Fausto Coppi, per descrivere il momento del Pisa non è usata con un'accezione positiva, tutt’altro. L’uomo solo è Alberto Aquilani, e al comando non significa in testa, bensì alla guida, al comando del vascello nerazzurro.

Un mister solo con la squadra a gestire il momento difficile, che ormai dura da settimane, questa la sensazione che si ricava dal post Catanzaro-Pisa. Nel calcio, ma nello sport in generale si vince e si perde, i successi dipendono dagli uomini, ma anche dall’organizzazione che un’area tecnica sa darsi per remare tutti quanti dalla stessa parte.

In questo Pisa la questione non è di giocatori, serve un collante, serve la miccia che accenda l’alchimia che scatta e fa si che i risultati arrivino. In passato, nei primi anni di serie B questo legame c’era ed era forte, c’era un direttore sportivo che aveva scelto un allenatore, era presente, anche se con la stampa non parlava spesso, ma il tifoso, lo vedeva, lo pecepiva, sapeva che c’era e che se si doveva intervenire entrava nello spogliatoio, portava la voce della società, ma si faceva anche carico delle istanze dei giocatori nei confronti del club. Non crediamo, sarebbe un errore, che dal 2018 al 2021 tutto sia filato liscio come in tutte le famiglie ci sono stati momenti difficili, giocatori con “il mal di pancia”, ma tutto si risolveva perché c’era chi era deputato a farlo.

Oggi, e per oggi si intende da almeno un anno solare, la sensazione è diversa, si percepisce ben tre allenatori (Maran, D’Angelo e Aquilani) lasciati colpevolmente soli a gestire ogni aspetto del gruppo e non può essere un tecnico a fare tutto il lavoro, anche quello sporco. Il risultato è sotto gli occhi di tutti ed occorre porre rimedio per evitare che la nave nerazzurra si ritrovi in acque tempestose, perché se a Palermo dovesse andare male, la sfida contro l’Ascoli diventa già un playout salvezza e questo Pisa non riuscirebbe a reggere la pressione della gara e il peso della piazza scontenta. A quel punto ad affondare non sarebbe solo il comandante, ad affondare sarebbe un progetto che, giova ricordarlo, al capitolo uno aveva scritto: “Non è in discussione il se andremo in serie A, in discussione c’è solo il quando”

massimo.corsini