Una vita segnata dalla gelosia e dal controllo
Emergono dettagli sulla vita della coppia di Sant'Ermete che mercoeldì sera si è fermato per una fiaccolata
Mercoledì sera nel quartiere di Sant'Ermete, si è svolta una fiacciolata molto partecipata per ricordare Samantha Del Gratta, vittima di femminicidio nella giornata di martedì. Una tragedia annunciata, maturata nel silenzio di un rapporto di coppia segnato da isolamento, controllo e gelosia. Samantha Del Gratta, 45 anni appena compiuti, è stata uccisa con almeno due colpi di pistola martedì 22 luglio dal compagno Alessandro Gazzoli, 50enne guardia giurata, che subito dopo si è tolto la vita. La tragedia si è consumata nella camera da letto della loro abitazione nel quartiere di Sant’Ermete, a Pisa.
A raccontare il contesto familiare, interpellata da il quotidiano "Il Tirreno", è l’avvocata Lucia Barsacchi, che insieme al collega Giuseppe Carvelli assiste la madre della vittima, Gabriella Del Cistia. «Samantha viveva un rapporto chiuso praticamente da sempre. Lui non la faceva uscire, non le consentiva di lavorare. Era geloso, possessivo, anche se non violento. Almeno fino a martedì», ha dichiarato la legale a “Il Tirreno”. L’avvocata ha chiarito che la sua assistita è molto provata e non rilascerà dichiarazioni: «Sta vivendo una situazione davvero difficile». Oggi, mercoledì 23 luglio, Samantha avrebbe compiuto 45 anni.
La madre della donna vive da anni nel quartiere del Cep e oggi ospita i due nipoti rimasti orfani: i figli della coppia, di 20 e quasi 18 anni, travolti da un dolore che non ha parole. Secondo la ricostruzione fornita dalla questura, all’origine del delitto c’è un conflitto familiare noto ai parenti, legato alla gelosia dell’uomo. Dopo l’omicidio, Gazzoli ha chiamato il 112: «Venite, ho sparato alla mia compagna», ha detto all’operatrice, restando in linea per alcuni minuti. La speranza era di dissuaderlo dal suicidio e guadagnare tempo per l’intervento degli agenti. Ma quando la polizia è arrivata nell’appartamento, ha trovato la porta aperta e i corpi senza vita dei due conviventi sul letto matrimoniale.
Il quartiere di Sant’Ermete e l’intera città sono sotto choc. Un altro femminicidio, un’altra donna uccisa in casa, da chi avrebbe dovuto proteggerla.