Verso Pontedera 2024, botta e risposta sulla cultura

Politica
Pontedera
Giovedì, 25 Gennaio 2024

Fratelli d'Italia: "Franconi non ha mantenuto la promessa fatta ai cittadini". Il Partito Democratico: "Nuova polemica sul sentito dire e non sui fatti concreti. C'è chi parla e chi fa"

Ha scritto Fratelli d'Italia.

Il Sindaco Franconi nel 2019 in campagna elettorale prometteva di investire a 360 gradi sulla cultura, da lui considerata “un vero valore aggiunto e di riscatto”. Inoltre, affermava che: “Pontedera ha un capitale straordinario di strutture ed esperienze culturali da valorizzare. Vere e proprie infrastrutture della città.” È andata veramente così? No, come da abitudine il nostro Sindaco, non ha mantenuto la promessa fatta ai cittadini.

In base alle valutazioni degli addetti ai lavori, attualmente i cinque principali presidi culturali di Pontedera - Palp, Biblioteca Gronchi, Teatro Era, Museo Piaggio e Sete Sois - versano in condizioni peggiori rispetto al 2019, anno di insediamento della giunta Franconi. Le numerose organizzazioni culturali presenti a Pontedera, che spaziano in diversi settori e sono composte da uomini e donne di grande valore, sono state, trascurate.

L'amministrazione avrebbe dovuto instaurare un dialogo proficuo con tali enti al fine di promuovere una collaborazione fruttuosa, ma tale sforzo è mancato. Questa mancanza di cooperazione e coordinamento ha impedito di valorizzare al meglio il ricco patrimonio culturale della nostra comunità.

Tutto questo deriva anche dal frequente avvicendamento di dirigenti e funzionari presso l'ufficio cultura, con tre cambi di dirigenti e altrettanti di funzionari direttivi, in soli 5 anni. Questa instabilità ha inevitabilmente impedito all'ufficio di sviluppare una politica culturale a lungo termine, portando a eventi di scarsa qualità e scarsamente finanziati.

Fratelli d'Italia riconosce l'importanza della cultura e attribuisce un valore fondamentale al mondo delle associazioni, considerandolo una rete imprescindibile per la società. Nella nostra visione, la cultura rappresenta un patrimonio da tutelare e soprattutto incentivare, in quanto solo attraverso la diffusione del sapere è possibile costruire un mondo migliore.

 

Ha scritto il Partito Democratico.

La destra di Pontedera non finisce mai di stupirci. Stavolta, chissà se sollecitato da qualche pagina facebook, Matteo Bagnoli ha deciso di scagliarsi sulla gestione della Cultura a Pontedera, criticando, come suo solito, senza citare alcun riferimento numerico e basandosi invece su una "Valutazione degli addetti ai lavori" (ci sarebbe almeno da chiedersi quali), montando una nuova polemica sul sentito dire e non sui fatti concreti.

Parla di "Eventi di scarsa qualità", quando la realtà ci dimostra tutto il contrario. Tanto per citare alcuni numeri, il Palp sulla mostra in corso "Ritratti ad Arte" è arrivato a quasi 3000 visitatori. 2mila persone per Ponte di Parole, il festival letterario diffuso che si svolge in primavera. Quasi mille persone a Era dei Libri sempre al Palp che ha accolto anche Arte con Gusto con cifre simili. La biblioteca Gronchi (il dato è del 2022 ed è pubblico) ha effettuato oltre 46mila prestiti, ha un patrimonio di oltre 90mila libri e nel 2023 ha organizzato decine di eventi e iniziative coinvolgendo molte classi delle scuole medie ed elementari. Sono ripartite anche le letture in pediatria e il percorso calviniano sta avendo una partecipazione notevole. Parla anche di "Scarsa collaborazione", mentre, per quanto di nostra conoscenza, proprio grazie al lavoro di squadra fatto dal Comune con Museo Piaggio e Accademia Musicale sul Pontedera Music Festival, nel 2024 sono già in cartellone più di 22 eventi. Il Museo Piaggio è vivo ed attivo (il dato 2022 dei visitatori è di 45mila persone, nel 2023 sono sicuramente cresciuti, ma il dato non è ancora pubblico) e sono in corso mostre, eventi, iniziative di varia natura, come il Creactivity svolto a novembre, con oltre mille ragazzi presenti.

Parla di Sete Sois e Teatro Era: il primo, un festival culturale che porta il nome di Pontedera in tutto il bacino del Mediterraneo, con scambi reciproci e contaminazioni importantissime, mentre sul Teatro Era si può tranquillamente affermare che il sistema toscano nel quale è inserito lo valorizza appieno e i sold out registrati quasi ad ogni spettacolo ne sono la migliore dimostrazione.

Ciò detto, la domanda sorge spontanea: ma chi si candida nuovamente, presumiamo, a guidare la nostra città, almeno conosce le realtà territoriali, o si affida ai giudizi, magari social e viziati da altre motivazioni, di qualche non ben definito esperto? I numeri parlano chiaro, e mostrano ancora una volta la differenza tra chi parla e chi fa.

 

redazione.cascinanotizie