Vertenza Biancoforno, la Cisl rilancia il dialogo per tutelare i 180 lavoratori

Cronaca
Calcinaia
Martedì, 28 Ottobre 2025

Il sindacato attacca: "Dopo 14 anni di fallimenti taragati Cgil, basta barricate e ricorsi. I lavoratori vogliono certezze, non scontri ideologici"

Prosegue la complessa vertenza che coinvolge la Biancoforno SpA di Fornacette, i suoi 180 dipendenti e l’indotto del territorio.

In un comunicato congiunto, Fai Cisl e Felsa Cisl Toscana annunciano la volontà di riaprire il dialogo tra le parti, dopo anni di tensioni sindacali, puntando su un tavolo di confronto permanente promosso dal Comune di Calcinaia.

L’obiettivo, spiegano le sigle, è garantire tutele e stabilità occupazionale attraverso un approccio “concreto e responsabile”.

 

Hanno scritto Fai Cisl Toscana e Felsa Cisl Toscana.

BiancoForno: dopo 14 anni di fallimenti targati CGIL, la CISL riapre la strada del dialogo e dei risultati per 180 lavoratori e l’intero indotto 
FAI CISL e FELSA CISL: “Basta barricate e ricorsi, i lavoratori vogliono certezze, non scontri ideologici.” 

Nella vertenza che coinvolge la BiancoForno S.p.A. di Fornacette (PI), i 180 dipendenti e l’intero indotto territoriale, la FAI CISL e la FELSA CISL riportano al centro della scena ciò che troppo a lungo è mancato: dialogo, concretezza e responsabilità. Mentre altri alzano la voce e alimentano il conflitto, la CISL sceglie la via del confronto, per dare ai lavoratori ciò che meritano: risultati veri, non promesse e propaganda. 

Dopo 14 anni di una gestione CGIL improntata al muro contro muro, la situazione è sotto gli occhi di tutti: nessun miglioramento reale per i lavoratori, aziende in affanno, e una vertenza che ha rischiato di far saltare l’intera produzione. La strategia dello scontro frontale, dei ricorsi legali e delle piazze vuote ha portato solo isolamento e paura.

Come si dice con amara ironia tra i lavoratori: “Quando entrano in campo gli avvocati, il sindacato ha fallito.” E quello della CGIL, alla BiancoForno, è stato un fallimento lungo quattordici anni.

Decisivo, invece, il recente incontro tra FAI e FELSA CISL e il Comune di Calcinaia, guidato dal sindaco Cristiano Alderigi, che ha proposto di istituire un tavolo locale stabile con CISL e CGIL. Un gesto di responsabilità istituzionale che segna l’inizio di una nuova fase, con il Comune nel ruolo di garante della trasparenza e del dialogo, affinché non ci siano più blocchi o fughe in avanti. 

La CISL ha chiarito: per riaprire il confronto serve sospendere lo stato di agitazione. “Non si può andare a un colloquio di pace con il mitra in mano,” ha dichiarato la FAI CISL, denunciando la sterile agitazione permanente della CGIL che serve solo a mantenere alta la tensione, non a tutelare i lavoratori.

Eppure, i fatti parlano chiaro: grazie all’azione della FAI e FELSA CISL, negli ultimi mesi sono arrivati i primi risultati concreti — il reintegro di una lavoratrice sospesa, accordi su orari di lavoro, buoni pasto e riconoscimento dell’anzianità per i lavoratori in somministrazione. Passi avanti ottenuti senza striscioni e senza minacce, ma con serietà e competenza sindacale. 

“Oggi la priorità è salvaguardare i posti di lavoro e restituire serenità ai 180 dipendenti e all’indotto,” dichiarano FAI CISL e FELSA CISL. “La CGIL deve scegliere: continuare con l’ostruzionismo che ha portato solo guai, oppure sedersi finalmente al tavolo con senso di responsabilità. Noi siamo pronti a trattare, loro vogliono litigare: la differenza è tutta qui. Dialogo, non ideologia. Risultati, non proclami.”

 

 


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redazione.cascinanotizie