Vicopisano, il taglio degli alberi organizzato dalla Provincia scatena la protesta dei cittadini

Cronaca
Vicopisano
Giovedì, 13 Luglio 2017

Il taglio di 29 alberi messo in programma e poi in opera dalla Provincia di Pisa, non è andato giù ai cittadini di Vicopisano, che nelle scorse ore, a poco dall'inizio dei lavori (mercoledì 12 luglio ndr), hanno dato vita ad un dibattito di fuoco a mezzo social.

Tutto è iniziato con l'accorata lettera "ai potenti che fanno abbattere gli alberi" (che alleghiamo integralmente) di una cittadina, guarnita di commenti (anche poco civili), battute, risposte e dichiarazioni di guerra alla giunta.

Data l'entità della protesta, il sindaco di Vicopisano Juri Taglioli ha così deciso di organizzare un incontro pubblico (che alleghiamo in video qua sotto) presso la sala consiliare del Comune e ieri, intorno alle 13, diversi cittadini hanno potuto fare domande e ricevere risposte sull'intera operazione che prevede il taglio di 27 tigli sul viale Armando Diaz (il 10% su un totale di 270 piante) e di altri 3 tigli su viale Vittorio Veneto.

Le piante, determinate come "pericolose" e a rischio caduta dalla TreeLabPisa, la società che ha in cura il monitoraggio del verde pubblico vicarese, saranno definitivamente tagliate nei prossimi due giorni dalla ditta Maestrini di Bientina su mandato della Provincia di Pisa, gestore dei due tratti di strada interessati.

Qua di seguito l'intervista raccolta a fine incontro con il sindaco di Vicopisano Juri Taglioli (che ammette un difetto di comunicazione da parte degli enti coinvolti: Comune e Provincia) e poco più sotto, parte dell'incontro/dibattito di ieri in consiglio comuanle a Vicopisano.

Clicca QUI e ascolta l'intervista a Taglioli da tablet o smartphone

 

LETTERA AI POTENTI CHE FANNO ABBATTERE GLI ALBERI
Vicopisano 11 luglio ’17

Domani il comune di Vicopisano, dove abito, farà abbattere 29 tigli.
Ho deciso di scrivere dopo anni di sconcerto e sofferenza che provo ogni volta che vedo tagliare un albero.
Ho la fortuna di essere nata e di vivere in Toscana, abituata quindi ad attraversare quotidianamente viali costeggiati da pini, tigli, platani. Un gran ben di Dio. Con il tempo ho imparato a comprendere che la presenza di queste piante non ha affatto un valore decorativo, ma essenziale per la vita delle nostre città. Oltre che alla presenza di aree verdi, pinete, boschi, che sono una delle più importanti bellezze delle nostre terre, le piante presenti nei luoghi urbani rendono la vita - sempre più piena di paura, rabbia, sospetto tra gli uomini - un luogo da poter ancora vivere. Senza gli alberi il cemento ci sopraffà, e con esso il senso di desolazione. L’impoverimento della nostra società, il senso del brutto, la violenza che spesso ci fa paura e fa rinchiudere nelle nostre piccole storie, ecco: tutto questo un albero cura e consola.
Negli ultimi anni una inconcepibile barbarie si sta abbattendo sulle piante, e spesso abbiamo assistito ad atti molto violenti come la capitozzatura di alberi in fiore e lo sterminio di interi viali. Ogni volta che c’è una tempesta, nei giorni successivi qualche grande albero viene abbattuto.
La motivazione che voi politici ci date è che sono pericolosi e che vi assumete per noi la responsabilità di prendere scelte difficili a tutela di tutti noi. D’improvviso gli alberi vengono percepiti quindi come dei nemici che possono farci del male. Possono cadere sulle persone e sui beni delle persone (quante volte avete visto accadere questo?), possono essere urtati da persone che perdono il controllo dei mezzi che guidano (qui si fa fatica a non pensare che allora bisognerebbe abbattere anche le case o i lampioni, insomma su questo argomento non si può rimanere sensati e trovare una giustificazione plausibile. Io potrei domani perdere il controllo della mia auto, e far male a qualcuno. Potresti quindi uccidermi oggi stesso? Insomma, per star dietro a questi ragionamenti bisogna iniziare a pensare da fuor di testa).
Altra motivazione è che non ci sono risorse economiche per fare la manutenzione e quindi si fa prima a tagliare gli alberi che a curarli. Qui io ammutolisco perché mi pervade la strana sensazione di essere catapultata in un mondo alieno dove si è smarrito il senso di tutto. Dove la vita si tutela con la morte. Sine verbis.
Ecco, io voglio parlare con voi di un’altra responsabilità. Della responsabilità che avete di pensare alla felicità della gente, all’integrità della vita come valore universale, la responsabilità di conoscere e ricordarci di come l’essere umano sia natura, vivo solo se unito con la natura che lo circonda. Unito da un patto d’amore e non di morte. Di riconoscimento reciproco. Di interdipendenza. Ho il sospetto che invece pensiate che la cosa più importante per noi sia la sicurezza. Io voglio essere sicura di essere in pace con tutti gli esseri che incontro: questa è la sicurezza che voglio! E gli alberi sono esseri viventi, nostri amici, servi e maestri. O la sicurezza che ci proponete è fatta di bilanci e valori economici? Perché questo aspetto, l’unico preso in considerazione in questi tempi scellerati senza amore e senza poesia del vivere, pare sia l’unica cosa che conta. Se è così vuol dire che noi esseri umani abbiamo perso il contatto con la forza della vita, che va ben oltre le nostre ridicole economie. Ciò che conta non si può nemmeno dire a parole. E così fanno gli alberi: ci parlano senza parole per ricordarci tutto ciò che c’è da sapere. Che è buona cosa avere radici ben salde e che la Terra ci accoglie, che la spinta è sempre verso il Cielo, che tutto passa, che c’è un tempo per rigenerare e uno per far festa, uno per lasciar andare e uno per fare silenzio.
Domani il comune di Vicopisano farà abbattere 29 tigli.
Io vi chiedo di fermarvi. Vi chiedo di ricordarvi la bellezza della vita e di scommettere su un’altra soluzione. Per il bene di tutti.

Laura Bonocore

carlo.palotti