Cascina, famiglie escluse dal trasporto scolastico. “Servizio a pagamento che non copre i bisogni reali”
La denuncia di una mamma: posti insufficienti dopo il cambio di orario alla scuola Russo di Casciavola. “Il Comune dice che non può fare nulla, ma intanto restiamo senza soluzioni”
Una scadenza fissata al 30 giugno per le iscrizioni, orari scolastici cambiati all’ultimo e una gestione dei posti che non copre la reale domanda.
È la situazione segnalata da diverse famiglie di Casciavola, rimaste escluse dal servizio di trasporto scolastico comunale nonostante la disponibilità a pagare la retta prevista in base all’Isee.
A raccontarlo è Samanta Sereni, madre di una studentessa iscritta quest’anno alla scuola secondaria Luigi Russo, che ha scritto al sindaco Michelangelo Betti e all’ufficio comunale competente senza ricevere risposte risolutive.
“Sulla tratta che mi riguarda sono stati esclusi quattro bambini, ma il Comune dice che non può farci nulla. Intanto noi genitori lavoriamo fuori comune e non abbiamo alternative”.
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Ha scritto Samanta Sereni.
Buongiorno redazione,
mi chiamo sereni Samanta vivo nel comune di Cascina e ho una bambina iscritta da quest'anno alla scuola secondaria Luigi Russo di Casciavola.
Purtroppo il Comune chiude l'iscrizione al trasporto scolastico al 30 giugno, data in cui tante famiglie ancora non riescono a capire se hanno bisogno o no del servizio.
In oltre la scuola da quest'anno ha deciso di portare tutte le 7 nuove prime a orario con uscita alle 14 senza sabato, e non più 3 classi con uscita alle 13 e tre con uscita alle 14, cosa che ha fatto aumentare di più del doppio le possibili famiglie aventi bisogno del servizio.
Risultato di questa situazione è che molte famiglie, sulle varie tratte richieste, sono rimaste fuori dal pulmino non potendo usufruire del servizio.
La riflessione che faccio a voi e che ho fatto anche al sindaco Betti via email (alla quale non ha mai risposto) e all'ufficio del comune preposto è, ma secondo voi è normale che un servizio comunale, tra l'altro a pagamento, visto che va in base all'ISEE, non debba essere erogato a chi ne ha bisogno?
Personalmente, io e mio marito, lavoriamo fuori comune entrambi e rimaniamo fuori tutto il giorno e non abbiamo nessuno che ci aiuta, non mi sono nemmeno posta il problema di quando fare la richiesta proprio perchè davo per scontato che ci fosse a prescindere.
La risposta che mi ha dato l'ufficio preposto è "che in fondo sulla tratta da me richiesta sono rimasti fuori solo 4 bambini" e che loro non possono farci niente.
4 famiglie che non sanno come fare a prendere i propri figli a scuola e il Comune invece di attrezzarsi con il prendere altri pulmini (visto che è cambiato anche il gestore del servizio, visto che Amicobus ha perso l'appalto) risponde che non possono farci nulla...vi sembra una cosa normale?
La mia è solo una tratta ma come potrete tranquillamente verificare le famiglie rimaste fuori dal servizio sono decisamente tante, anche chi ha fatto domanda per tempo perchè il Comune ha fatto male i conti o a fatto confusione.
Mi rivolgo a voi della redazione perchè altrimenti la mia, come tante altre lamentele giustificate, vanno vanificate perchè la risposta del Comune è sempre la solita... Noi non ci possiamo fare niente... Come se la responsabilità di una gestione del genere possa ricadere su altri... E anche perchè si muovono solo se vengono "smascherati" pubblicamente.
Visto che paghiamo sia le tasse comunali che una retta per questo servizio, è possibile che il Comune si organizzi meglio e aiuti davvero le famiglie?
Lascio a voi con fiducia questa mia denuncia per noi decisamente gravosa con la speranza che possiate dare una voce di risonanza a questa cosa e che si possa risolvere.
Grazie