Cresce la protesta, genitori faccia a faccia con il Provveditore

Cronaca
Castellina Marittima
Lunedì, 9 Agosto 2021

Continua la battaglia del Comitato a sostegno dei bambini esclusi dalla scuola di Crespina perché non residenti. Martedì incontro con il Dirigente Scolastico Territoriale di Pisa

Nessuno li vuole ascoltare, o perlomeno, in tanti li hanno sostenuti, ma non nei fatti. I 16 alunni della scuola Cozzi di Crespina Lorenzana, comune guidato dal sindaco Thomas D'Addona, esclusi perché non residenti, a settembre dovranno sedersi sui banchi di un altro istituto.

Questa, in sintesi, la situazione creatasi a Crespina da qualche mese e ancora non dipanata, anche dopo le dimissioni di parte dei dirigenti del Partito Democratico locale (partito di riferimento del sindaco D'Addona ndr), anche dopo la pronuncia del Tar "che ha rigettato tutti i 26 punti avanzati dall’avvocato dell’Amministrazione Comunale", ma che in sostanza, "non ha tutelato i bambini con una sospensiva dei provvedimenti" fissando la prossima udienza del procedimento a gennaio 2022, quando ormai, tutto sarà per forza di cose, inutile.

Stamani, anche sotto la calura d'agosto, i genitori hanno tentato di far valere i diritti dei bambini esclusi tramite un'altra iniziativa e si sono ritrovati in via Pascoli, sotto l'Ufficio Scolastico Provinciale (il vecchio Provveditorato ndr), per chiedere udienza al Dirigente Scolastico di Pisa.

Presidio che in qualche modo ha ottenuto una prima vittoria, con l'incontro fissato per domani, martedì 10 agosto.

Punto Radio Cascina Notizie era presente ed ha raccolto in diretta gli umori dei genitori del Comitato Scuola Senza Confini.


Avevano scritto i genitori del Comitato

Con tutti i problemi che ha avuto, che ha e che avrà la scuola a causa della contingenza pandemica ci mancava solo il Sindaco di Crespina e Lorenzana che decide di stravolgere leggi e prassi per escludere dei bimbi dalla scuola statale.

La scelta antidemocratica portata avanti dalla Giunta di Crespina Lorenzana è talmente discriminatoria e illegittima che pensavamo bastasse evidenziarla perché le istituzioni preposte ponessero rimedio: pare invece che, nel 2021 in Toscana, nessun organo istituzionale e nessun organo politico sia preposto o in grado di fermare un abuso perpetrato da un’Amministrazione Comunale pur riconoscendone la scelleratezza.

Sebbene tutte le realtà coinvolte diano ragione al Comitato Scuola Senza Confini e prendano formalmente le distanze dalla politica discriminatoria del Sindaco D’Addona nessuno risolve tutelando i bambini e l’Istituzione Scolastica.

Anche la sentenza del TAR che ha rigettato tutti i 26 punti avanzati dall’avvocato dell’Amministrazione Comunale non ha tutelato i bambini con una sospensiva dei provvedimenti e ha fissato per Gennaio 2022 la prossima udienza.

Gli avvocati del Comitato Scuola Senza Confini sono soddisfatti perché per loro è il preludio della vittoria legale ed il Sindaco è contento perché, nonostante il TAR abbia evidenziato le ragioni del ricorso, i bimbi non entreranno nella “sua” scuola, le spese del procedimento non usciranno dalle sue proprie tasche ma da quelle della collettività e la questione verrà archiviata come un vizio di forma.

Il Sistema pare congelato nello sforzo di garantirsi la sopravvivenza senza essere in grado di garantire i diritti fondamentali dei cittadini. Se le difficoltà del Sistema sono comprensibili difronte all’emergenza epocale determinata dal Covid non ci si capacita che lo stesso non riesca a risolvere piccole questioni ordinarie e le trascini sperando si esauriscano.

E soprattutto, ai bambini chi ci pensa?
Non la dirigente scolastica, non il provveditore, non l’assessora regionale, non il prefetto, non il garante dell’infanzia, non il PD, non il TAR, non la presidente della conferenza educativa… a parte noi genitori nessuno!

Convinti che le Istituzioni Democratiche abbiano valore e competenze; consapevoli che i diritti vadano tutelati; determinati a dimostrare ai nostri figli che le ingiustizie vanno contrastate; certi che la nostra battaglia locale di legalità abbia una ricaduta globale

 

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carlo.palotti