I candidati consiglieri più votati, ma la preferenza non piace ai pisani

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Martedì, 16 Maggio 2023

In pochi hanno optato per i due nomi da affiancare alla scelta del simbolo. Tutti i candidati sindaci hanno preso più voti delle liste loro collegate

L’elezione del primo cittadino di Pisa al primo turno è sfumata per 15 voti e questo potrebbe essere, condizionale d’obbligo, un caso unico nel panorama nazionale per una città capoluogo di provincia, quello che invece è un dato certo riguarda la mancata elezione del sindaco uscente al primo turno. Mai nella storia della città, i sindaci che si riproponevano per un secondo mandato, avevano avuto bisogno del ballottaggio per essere confermati. Nel 2003 Paolo Fontanelli, superò Michele Mezzanotte con oltre il 57% dei consensi, mentre 10 anni dopo, Marco Filippeschi si impose al primo turno con il 53,51, rifilando oltre 40 punti percentuali di differenza al secondo classificato Franco Mugnai del Popolo delle Libertà.

Per Pisa si tratta del terzo ballottaggio da quanto esiste l’elezione diretta del sindaco, visto che nel 1994 Piero Floriani ottenne oltre il 53% e la spuntò al primo turno su Marco Tangheroni. Il ballottaggio che si svolgerà il 28 e 29 maggio provoca inevitabilmente uno stallo anche nella formazione del nuovo consiglio comunale che varierà in base al premio di maggioranza che sarà assegnato all’una o all’altra coalizione. L’attribuzione dei seggi al consiglio comunale viene effettuata dopo l’elezione del sindaco, al termine del primo o del secondo turno di votazione, con l’assegnazione del premio di maggioranza alla lista o gruppo di liste collegate al candidato sindaco eletto.

Il tema della preferenza però non appassiona il pisano. L’elettore aveva a disposizione due nomi da scegliere, ma alla fine quasi tutte le liste sono rimaste al di sotto della media di un voto e una preferenza. Due le eccezioni: “Pesciatini per Pisa”, 1677 voti e 1738 preferenze e “La città delle persone” che a fronte di 2532 voti raccolti, le preferenze espresse sono state 2684. Fra le altre liste quelli che sono andate più vicine alla media di un voto e una preferenza sono state “Una Città in Comune” (1991 voti e 1828 preferenze), ”Riformisti per Pisa” (913 voti, 833 preferenze), “Pisa punto zero” (285 voti, 276 preferenze). Insomma ai pisani piace scegliere la parte politica che deve rappresentarli, ma non le persone da far sedere in consiglio comunale.

Fatta questa premessa andiamo a vedere i più votati di questa tornata elettorale. Sul primo gradino del podio, un rappresentante di Fratelli d'Italia e ex assessore: Raffaele Latrofa che ha raccolto 976 preferenze (21,87% del totale di FdI), il triplo della seconda piazzata Virginia Mancini. Terzo un altro ex assessore Filippo Bedini. Il secondo più votato è il candidato del Partito Democratico Andrea Ferrante con 661 voti (12,67% delle preferenze PD), il segretario comunale l’ha spuntata su Matteo Trapani che si è fermato a quota 635. Terzo Marco Biondi con 519.

In casa Lega il più votato è stato Edoardo Ziello con 345 voti (12,78%), l’onorevole dovrà quindi dividere il suo impegno fra Montecitorio e Palazzo Gambacorti. Nel carroccio al secondo posto Veronica Poli, con 313 voti, terzo Alessandro Gennai, ex presidente del consiglio comunale, a quota 262.

La vicesindaca uscente Raffaella Bonsangue vince la competizione all’interno di Forza Italia con 198 voti (23,13%), davanti a l’evergreen Riccardo Buscemi che raccoglie 108 preferenze e Lorenzo Paladini che chiude a quota 106. Solo 8 voti per Adolfo Anconetani, figlio di Romeo, ed un habitué di Palazzo Gambacorti ai tempi della Prima Repubblica.

Per Unione Popolare il più votato è stato Stefano Teotino con 56 preferenze, il 14,69% del totale della sua lista, mentre per una Città in Comune ottimo il risultato di Tiziana Nadalutti che porta a casa 220 preferenze, tre in più di Giulia Contini. Una Città in Comune è una delle due liste ad avere due donne ai primi due posti nelle preferenze. Europa Verde – Sinistra Italiana vede Luigi Maria Sofia come il più votato con 178 consensi (12,16%), mentre fra i Riformisti per Pisa, ottimo il risultato della marinese Simona Rindi che con 240 voti (26,28%) supera anche il capolista Federico Eligi.

In casa Movimento 5 Stelle male Gabriele Amore, candidato sindaco nella passata tornata elettorale, solo 34 voti per lui. A salire sul gradino più alto del podio per i pentastellati c’è Anna Baronti con 102 preferenze (22,22%). Per Pesciatini per Pisa il più votato è stato proprio l’ex assessore che da il nome alla lista, 285 voti per lui, 16,39% del totale del gruppo. Il grande exploit della lista Michele Conti Sindaco porta in vetta alle preferenze l’avvocata Frida Scarpa con 363 (11,12% del totale) davanti a Caterina Costa che chiude a 260. Anche qui due donne ai primi due posti.

Patto civico ha visto prevalere Luciano Sorrentino con 54 preferenze (il 35,2% della lista), nel terzo polo nessuna sorpresa con il capolista Antonino Gambuzza a reccogliere più preferenze di tutti con 46 (16,08%). La Città delle Persone, lista collegata a Paolo Martinelli, vede al primo posto con 213 preferenze Emilia Lacroce (7,93%) davanti a Gianluca Gionfriddo staccato di poco meno di 30 voti. All’interno di Pisa punto zero è l’ex assessore Magnani ha risultare il più votato con 81 preferenze (29,34%), per chiudere, fra la manciata di voti presi da Comitato Libertà Toscana spiccano i 10 di Giovanni Pezone.

L’ultima considerazione da fare è nel raffronto fra il numero di voto ottenuto da un candidato sindaco e dall’insieme delle liste che lo sostenevano. Come d’abitudine tutti i candidati sindaco hanno ottenuto un numero maggiore di voti rispetto alle liste che lo appoggiavano. Paolo Martinelli quello con la forbice più ampia: 1.274 voti in più delle liste che lo sostenevano, mentre Michele Conti si è fermato a quota 1.229. Margini ridotti per gli altri candidati Auletta ha raccolto 9 voti in più delle due liste che lo appoggiavano, così come Dei, Mariotti invece ha ricevuto 30 consensi in più e Polacco 10. Tutto lavoro per gli analisti del voto che dovranno capire quanto si tratta di voto disgiunto e quanto del singolo voto al candidato sindaco.

 

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massimo.corsini
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