La Toscana della 'ndrangheta: terremoto in Regione, il PD fa quadrato intorno agli indagati

Cronaca
PISA e Provincia
Sabato, 17 Aprile 2021

Il PD: "Massima fiducia nella magistratura. Risoluzione celere dell'indagine. No allo sciacallaggio politico delle destre". Giani ritira le deleghe al Capo di Gabinetto Ledo Gori

Quella di ieri è stata una giornata convulsa, fatta di dichiarazioni a mezzo stampa, distinguo, decisioni e prese di posizione. L'indagine sulle infiltrazioni della 'ndrangheta della Dda (Direzione distrettuale antimafia) di Firenze, con 23 arresti e diversi indagati in tutta la Toscana, ha scosso dalle fondamenta il sistema politico regionale.

► LEGGI ANCHE Le mani della 'ndrangheta sulla Toscana: indagati Giulia Deidda e Andrea Pieroni

L'indagine (con al centro infiltrazioni mafiose su appalti stradali, traffico di cocaina e smaltimento di rifiuti conciari ndr) ha colpito da vicino il Partito Democratico, con politici di primo piano indagati: il Capo di Gabinetto regionale Ledo Gori, la sindaca di Santa Croce sull'Arno Giulia Deidda e il consigliere regionale (ed ex presidente della Provincia di Pisa ndr) Andrea Pieroni.

Proprio i due politici pisani, ieri, hanno rilasciato alcune dichiarazioni.

Giulia Deidda, sindaca di Santa Croce sull'Arno, intorno alle 12 si è affidata ad un post Fecebook:

"Lo avrete letto sui giornali ieri pomeriggio o stamattina. Sono iscritta nel registro degli indagati all'interno delle indagini della Dda di Firenze.
Mi sono messa pienamente a disposizione degli inquirenti. Attendo con tranquillità l'avanzamento delle indagini e nutro piena fiducia nell'operato della Magistratura.
Spero che i tempi della giustizia siano veloci.
Non è sospesa la mia attività di sindaca. Continuo a lavorare per Santa Croce sull'Arno
".

Dello stesso tenore l'intervento del consigliere regionale Andrea Pieroni, fiducioso sull'operato della magistratura e pronto a precisare il suo ruolo nell'indagine in corso.

In relazione all’inchiesta in corso su illeciti penali ambientali in Toscana tengo a precisare che l’unico addebito che mi riguarda non ha niente a che vedere con il tema principale dell’indagine.
Mi ritrovo indagato, infatti, per aver contribuito all’approvazione di un emendamento a una legge regionale in materia ambientale, peraltro avvenuta senza voti contrari nella seduta del Consiglio Regionale del 26 maggio 2020.
Ho sempre operato nel rispetto della legge e nell’interesse delle istituzioni, in piena e totale trasparenza.
Sono fiducioso nell’operato della magistratura e confido che la mia posizione sarà al più presto chiarita
”.

Ripercussioni dell'indagine della Dda di Firenze anche in Regione Toscana, dove il presidente Eugenio Giani, decisosi a non commentare nel merito l'operato della magistratura, ha comunque tolto le deleghe al suo Capo di Gabinetto Ledo Gori, trasferendole in via provvisoria al direttore generale della Regione Paolo Pantuliano.

Colpito duramente dall'indagine anche il Partito Democratico è intervenuto sulla vicenda tramite la sua segreteria regionale.

"L'inchiesta della Dda di Firenze emersa ieri ci riporta uno scenario inquietante per la presenza di infiltrazioni della ‘ndrangheta in Toscana dedite dal traffico di cocaina, al controllo di lavori stradali, fino allo smaltimento illecito di rifiuti delle concerie. Come classe politica di questa regione siamo chiamati ad utilizzare tutti gli strumenti di contrasto alla criminalità organizzata già esistenti e dotarci di nuove norme se necessario.
Non abbiamo elementi ulteriori rispetto a quelli pubblicati oggi dalla stampa. Il Partito democratico ripone pertanto tutta la propria fiducia negli organismi competenti che indagano sui fatti e ci auguriamo che la magistratura il prima possibile faccia chiarezza, anche a tutela delle tante aziende del comparto del cuoio che costituiscono un’eccellenza per l’economia della nostra regione e lavorano nel pieno rispetto delle regole. Abbiamo appreso delle accuse nell'ambito di questa indagine ad amministratori del nostro partito che hanno il diritto di poter dimostrare la correttezza del loro operato e verso i quali il nostro atteggiamento é assolutamente garantista. Anche per questo vogliamo respingere le strumentalizzazioni della destra, su questa inchiesta giudiziaria così delicata e ancora aperta, per attaccare un avversario politico
".

Più incentrato sulle indagini che hanno evidenziato il ruolo centrale avuto dai vertici dell'Associazione Conciatori di Santa Croce sull'Arno circa lo smaltimento dei rifiuti conciari, il comunicato del PD pisano.

Il quadro indiziario emerso dalle notizie di stampa relativo alle indagini della DDA di Firenze sullo smaltimento dei rifiuti conciari, se confermato, ci porrebbe di fronte a fatti gravi e preoccupanti – afferma la senatrice Valeria Valente, commissaria provinciale Pd –. Il rischio che l’economia toscana e il suo apparato produttivo risultino infiltrati da organizzazioni criminali, e che il loro prezioso patrimonio
ambientale sia ormai danneggiato irreversibilmente, deve chiamare le comunità di questo territorio ad una risposta ferma e corale. La Toscana e il territorio pisano hanno tutti gli anticorpi necessari per reagire nel modo migliore. Noi come Partito democratico siamo pronti a fare la nostra parte”.

“Confermiamo la nostra piena e assoluta fiducia nell’operato della magistratura – prosegue –. Rispetto all’ipotesi di un coinvolgimento di
amministratori del Pd ribadiamo la nostra stima verso persone che conosciamo come oneste e dedite al bene pubblico da sempre e che, come tali, sono riconosciute dalle nostre comunità. Siamo certi che potranno dimostrare la correttezza del loro operato. Alla destra, garantista a giorni alterni, la storia della Toscana non consentirà, in ogni caso, sciacallaggi o un po’ di propaganda a buon mercato su temi così delicati”.

“Come comunità del Pd, infine, ci sentiamo di condividere e di essere al fianco di chi chiede chiarezza ed esprime preoccupazione anche per la tenuta economica e occupazionale di un distretto produttivo che si è distinto nei decenni per la capacità di competere, innovando e facendo da pioniere delle migliori pratiche nel rispetto dell’ambiente e nell’adozione di un sistema a economia circolare. Anche per questo è importante che le indagini si concludano nel modo più completo e rapido possibile e che si faccia piena luce su quanto effettivamente accaduto”, ha concluso Valente.

carlo.palotti