Pisa, sospeso il congresso del Partito Democratico

Politica
PISA e Provincia
Martedì, 1 Luglio 2025

Il portavoce del Pd regionale Diego Blasi è stato inviato in città per "monitorare e contribuire alla ricomposizione" delle anime dem

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Il Partito Democratico della Toscana ha deciso di sospendere temporaneamente le attività congressuali della federazione di Pisa.

La decisione è stata formalizzata dal segretario regionale Emiliano Fossi, alla luce delle tensioni interne emerse nelle ultime settimane. A seguito di questa scelta, il portavoce del Pd toscano, Diego Blasi, è stato incaricato di recarsi a Pisa con il compito di monitorare la situazione e contribuire a un percorso di ricomposizione.

Secondo quanto riferito dal responsabile organizzazione del Pd Toscana, Luca Sani, l'intervento si è reso necessario per riportare calma e unità all’interno del partito locale, in vista delle imminenti elezioni regionali. Le recenti polemiche, alimentate da comunicazioni pubbliche, ricorsi e decisioni interne – tra cui la sospensione dei due candidati da parte della Commissione provinciale di garanzia – hanno infatti spinto la segreteria regionale ad agire per ristabilire un clima politico costruttivo.

Ha scritto il responsabile organizzazione del PD toscano Luca Sani.

“L'intervento odierno del segretario regionale Pd Emiliano Fossi è stato necessario a fronte di un periodo di tensioni che si sono manifestate in varie forme sulla vicenda del congresso della federazione Pd di Pisa, sia su posizioni prese a mezzo stampa, ma anche con dichiarazioni, ricorsi, lettere inviate anche alla segreteria regionale. Inoltre c'è stata questa delibera della Commissione provinciale di garanzia di sospensione dei due candidati dell'attività di partito che ha in qualche modo indotto Fossi a sospendere il percorso congressuale. In questa scelta è stato individuato Diego Blasi, portavoce del Pd Toscana, come ‘inviato’ dal regionale a capire effettivamente come si sono svolte le cose che hanno determinato le tensioni e per svolgere un lavoro politico di ricomposizione in sede locale rispetto alle tensioni che si sono dimostrate, ma anche di individuare un percorso per il partito rispetto alle scadenze che ci attendono, a cominciare proprio dalle prossime elezioni regionali”.

 


Aveva scritto Marco Biondi, candidato alla segreteria pisana dell'area Elly Schlein.

“L’obiettivo principale è la riconferma del governo della Regione al centrosinistra e riconquistare Pisa. Servono scelte di campo. Nel nostro paese e nella nostra città assistiamo ad una destra che vuole imporre un modello autoritario e reazionario: dal decreto che imbavaglia le lotte delle lavoratrici e dei lavoratori alle politiche che puntano a marginalizzare le cittadine e i cittadini più deboli ed indifesi, dall'impoverimento dei servizi sociali a seguito dell'uscita dall'SDS alla mancanza totale di politiche per lo sviluppo della città. Noi invece ci battiamo per un mondo senza conflitti e in difesa della sanità, del lavoro dignitoso e della scuola pubblica. In questo quadro la candidatura di un esponente dell’area riformista, come quella del sottoscritto, sostenuta con grande senso di responsabilità dalla sinistra del partito, vuole rappresentare l’inizio di un nuovo percorso per il Pd di Pisa, unitario e forte.” 

“Le presunte irregolarità riguardano un solo circolo e non possono oscurare il lavoro corretto, trasparente e partecipato svolto in tutti gli altri circoli della città. I numeri parlano chiaro: l’affluenza è cresciuta del 30% rispetto alle primarie del 2023. I circoli sono vivi, gli iscritti vogliono contare. Per questo la proposta di Mario Iannella di azzerare il congresso, pur comprendendo lo spirito unitario e nei cui confronti rinnovo la mia stima, è tardiva: non riteniamo giusto mortificare le centinaia di iscritti che hanno già partecipato con entusiasmo e impegno”.

“Per questo credo che sia opportuno che gli organismi regionali e nazionali effettuino tutte le verifiche necessarie, senza ombre e opacità. Servono chiarezza, rigore, imparzialità e reale autonomia. Per questo sarebbe utile l’invio immediato di un dirigente regionale super partes, che garantisca la correttezza del procedimento e la convocazione dei congressi che devono ancora tenersi. Una sospensione tecnica e motivata, a queste condizioni, può ricondurre il confronto entro un perimetro di regole chiare, condivise e rispettate da tutti, nel più breve tempo possibile”.

“Serve la consapevolezza che chi vincerà dovrà tendere la mano, come fecero Elly Schlein e Stefano Bonaccini, per ricucire e unire con forza la nostra comunità e il nostro partito. Il confronto torni ad essere sia sulle idee, sulla visione per Pisa, sui problemi concreti che riguardano i cittadini. Il Partito Democratico deve parlare dei servizi sociosanitari in crisi, della riorganizzazione della Società della Salute, dei tagli che colpiscono i più fragili, dell’ambiente, del mondo del lavoro e dei diritti. Non possiamo perdere un minuto di più”.

 


 

Aveva scritto Mario Iannella, candidato alla segreteria pisana dell'area riformista.

"Accogliamo con favore la decisione del partito regionale di intervenire, sospendendo il congresso del Pd di Pisa. È quello che chiediamo da tempo. Era diventato impossibile continuare a far finta di niente.

Dal primo circolo abbiamo segnalato gravi irregolarità. Non abbiamo partecipato, non abbiamo presentato liste, perché non c’erano le condizioni minime di trasparenza e rispetto delle regole. L’anagrafe degli iscritti era diversa da quella certificata dalla commissione di garanzia ed è stata poi invalidata e i congressi si sono svolti in assenza delle essenziali garanzie democratiche. Non potevamo legittimare tutto questo.

La sospensione non è un fatto normale nella vita di un partito, ma il riconoscimento che qualcosa non ha funzionato. Per questo non si può pensare di proseguire come nulla fosse. Servono regole vere, condivise, uguali per tutti. E serve un nuovo inizio, che coinvolga davvero tutte e tutti, senza scorciatoie. Un percorso che coinvolga tutti gli iscritti su basi eque e trasparenti.

Siamo pronti a dare una mano, con spirito costruttivo. Siamo disponibili a incontrare Diego Blasi per ragionare insieme su come ripartire, finalmente con serietà.

Ma prima ancora delle regole, c’è un’altra cosa che conta: ricostruire rapporti umani che ci rendono una comunità. Ricominciare a parlarci, ad ascoltarci, a rispettarci. Perché prima di essere sostenitori di mozioni diverse, viviamo nella stessa comunità politica. E senza fiducia, senza rispetto, non si costruisce nulla.

Serve un percorso di ricostruzione di un clima collaborativo, capace di restituire al partito un ruolo centrale nella vita politica della città, attraverso proposte e idee ambiziose e innovative.

Il Partito Democratico a Pisa ha bisogno di tornare credibile. Di tornare a parlare alle persone che ogni giorno fanno i conti con la sanità che arretra, il lavoro che manca, i servizi che si indeboliscono. Noi vogliamo un partito che stia dalla parte dei più fragili, dei quartieri dimenticati, delle battaglie giuste.

Solo se torniamo una comunità vera, larga, unita, possiamo tornare a fare quello che ci sta più a cuore: cambiare le cose e migliorare la vita delle persone. Noi ci siamo".

 

redazione.cascinanotizie