Sinistra Italiana: "Cantieri incompleti e promesse. Ecco come Latrofa lascia Pisa"
Per il partito di opposizione sul futuro dell'ex vicesindaco è stata calata una scelta dall'alto figlia di logiche politiche. Stessa cosa per Arcenni. "Il Paese non è un’agenzia interinale al servizio di Fratelli d’Italia o della Lega"
Per Sinistra Italiana le dimissioni di Raffaele Latrofa da vicesindaco di Pisa aprono un caso politico. Il passaggio a un prestigioso incarico all’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale, senza esperienze specifiche nel settore, solleva critiche sull’uso delle nomine pubbliche come strumenti di partito. Intanto, a Pisa, sempre secondo SI, restano irrisolti cantieri, progetti PNRR e promesse chiave dell’amministrazione comunale.
Sullo sfondo di queste dimissioni, le voci su altre possibili nomine politiche, come quella di Matteo Arcenni, sindaco di Terricciola, alla presidenza del Parco dell’Arcipelago Toscano, accendono ulteriori dubbi. "Il rischio", secondo Sinistra Italiana Pisa, "è quello di un sistema che favorisce logiche di partito e non le reali necessità dei territori".
Hanno scritto Anna Piu (segretaria provinciale di Sinistra Italiana), Andrea Aretini (segretario Circolo Sinistra Italia Pisa città),
Luigi Sofia (consigliere comunale Sinistra Unita-AVS Pisa).
Latrofa e Arcenni: porte girevoli, interessi personali e l’occupazione scientifica dello Stato da parte della destra
“Con le sue dimissioni da vicesindaco di Pisa, Raffaele Latrofa non lascia solo un incarico: abbandona un’intera stagione di promesse fatte ai cittadini, impegni che aveva agitato come bandiere in campagna elettorale e che oggi risultano clamorosamente disattesi.
Latrofa si congeda per accettare un incarico lautamente retribuito alla guida dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale. Una nomina senza alcuna competenza specifica nel settore, calata dall’alto, frutto dell’ennesimo scambio tra le segreterie della destra, con il sigillo di Salvini e Meloni.
A Pisa lascia cantieri incompleti, promesse sbiadite e soprattutto la gestione oggi ancora più traballante dei progetti legati al PNRR. Chi porterà avanti i progetti della tramvia e della navigabilità dell’Arno, promesse bandiera dell’attuale amministrazione?
Le risorse che avrebbero dovuto essere un’occasione storica per la città rischiano ora di impantanarsi in una maggioranza in evidente difficoltà, orfana di uno dei suoi principali uomini di potere.
E mentre resta aperta la sfida dello stadio Latrofa sceglie di voltare pagina, lasciando sul tavolo una serie di impegni ancora da concretizzare dopo i finanziamenti sbloccati ad unanimità dal consiglio comunale a favore della squadra e della città.
Una fuga imbarazzante questa, che rivela la cifra morale di chi predica l’interesse collettivo ma agisce in funzione di opportunità personali.
Nel frattempo, la destra si prepara a piazzare un altro nome di partito in una posizione strategica: Matteo Arcenni, sindaco di Terricciola per Fratelli d’Italia, è tra i papabili per la presidenza del Parco dell’Arcipelago Toscano. Anche qui, nessuna competenza specifica. Solo l’arroganza di un partito che occupa lo Stato come fosse un bene privato, distribuito secondo logiche interne e non sulla base del merito.
Questa è la destra meloniana: porte girevoli, fedeltà politica al posto delle competenze, interessi personali mascherati da scelte istituzionali. Un sistema chiuso e autoritario che calpesta i territori, ignora la democrazia, insulta l’intelligenza dei cittadini.
Denunciamo con forza queste nomine vergognose e pretendiamo che ruoli così delicati — che riguardano l’ambiente, lo sviluppo, il futuro dei territori — vengano assegnati sulla base di competenza, trasparenza e partecipazione.
Il Paese non è un’agenzia interinale al servizio di Fratelli d’Italia o della Lega.
I cittadini meritano rispetto, non teatrini di potere”.