Rocca della Verruca, la proprietà prende posizione contro vandalismi e iniziative pubbliche
Il legale del proprietario smentisce collaborazioni con il comitato “Vivere la Verruca” e chiarisce i motivi della chiusura del sito
Attraverso una nota diffusa dall’avvocato Riccardo Gambi, il dottor Nicola Gualerci – proprietario della parte della Rocca della Verruca ricadente nel comune di Vicopisano – interviene per chiarire la propria posizione in merito ad articoli e iniziative che riguardano la fortezza.
Il documento, diffuso a seguito di un articolo da noi pubblicato su Cascina Notizie e delle attività del comitato “Vivere la Verruca”, prende le distanze da presunte collaborazioni, ribadisce la natura privata del bene e spiega le motivazioni alla base delle scelte di tutela e messa in sicurezza dell’area.
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Riporta la nota a firma dell'avvocato Riccardo Gambi
“Rocca della Verruca: la proprietà della parte di Vicopisano prende le distanze da ogni iniziativa organizzata da soggetti a lui sconosciuti”
Su incarico del Dott. Gualerci, proprietario del compendio immobiliare in cui è compresa la Rocca della Verruca (per la parte di Vicopisano), al fine di arginare le erronee informazioni che trapelano da quotidiani, social network e pagine web è d'uopo precisare quanto segue:
Circa l’articolo pubblicato sul sito internet www.cascinanotizie.it in data 05.09.2025 dal titolo “comitato Vivere la Verruca due iniziative pubbliche dopo la chiusura della fortezza”, il Dott. Nicola Gualerci evidenzia di non essere mai stato contattato direttamente da alcun rappresentante del Comitato “Vivere la Verruca” sin dalla sua costituzione. Da detta circostanza è evidente che allo stato dell'arte non vi sia alcuna “collaborazione”, risultando impossibile instaurare un dialogo con un soggetto che non ha mai formalizzato alcuna richiesta di confronto né avviato interlocuzioni ufficiali con il mio assistito.
Al contrario, sul sito del Comitato vengono diffuse notizie in contrasto con il principio di rispetto della proprietà privata, sostenendo che la finalità sia quella di “mantenere la fruizione libera e pubblica della Verruca”. Tale affermazione risulta priva di fondamento.
Orbene, se l’obiettivo fosse stato quello di garantire un uso pubblico della Rocca della Verruca, l'iter corretto sarebbe stato quello dell'acquisizione del bene da un ente pubblico (come avvenuto in passato con l’Abbazia di San Michele alla Verruca). Se così fosse avvenuto, la stessa autorità pubblica, al fine di far godere del bene gli escursionisti e/o i frequentatori occasionali del luogo, stante il suo stato di degrado e pericolosità ed i vari episodi di vandalismo (asportazione pietre, accensione fuochi, ecc.), oltre all'esigenza indicata dalla stessa Regione Toscana nella sezione dedicata alla “Disciplina degli immobili e delle aree di notevole interesse pubblico” in cui il bene ricade, sarebbe stato necessario (anche perché già previsto dallo stesso Ente) in ogni modo intervenire sul manufatto, al fine di procedere alla sua messa in sicurezza e successivamente recuperare e valorizzare il bene medesimo. Pertanto, non sarebbe stato possibile sino al termine di detti lavori la fruizione del bene da parte della comunità.
Il Dott. Gualerci, così come ampiamente documentato anche nelle azioni intraprese presso le competenti autorità, dopo l'acquisto del compendio immobiliare, si è fatto carico di rimuovere rifiuti abbandonati nel tempo all'interno ed all'esterno della Fortezza della Verruca, ha evidenziato e rilevato i danni derivati dall'accensione di fuochi delimitati da pietre smontate dalle mura al fine di improvvisare barbecue, ha rilevato i danni derivati dall'uso di attrezzature per la “scalata” delle mura, ed altre condotte illecite, con conseguente degrado ambientale oltre che strutturale.
La scelta da parte della Pubblica Amministrazione è stata però di diverso tipo, ovvero consentire che un bene, pur nella rilevanza del suo interesse pubblico, fosse ceduto da una società (quindi proprietà privata e non pubblica) ad un cittadino il cui interesse è proprio quello di preservare il bene e, dopo una serie di interventi a proprie cure e spese, valorizzarlo in ossequio alle linee guida dettate dalla Soprintendenza.
Ciò premesso, occorre prendere posizione anche in merito alla petizione “Manteniamo il libero accesso alla Rocca della Verruca!”, che richiama la scheda di disciplina 4.c.3. del Piano Paesaggistico. Sul punto è opportuno precisare che: tale norma tutela esclusivamente le visuali panoramiche e la percezione paesaggistica, non il libero transito o l’ingresso indiscriminato su proprietà private. Inoltre è pacifico che non vi sia alcuna “privatizzazione” in atto, poiché come già anticipato il bene è sempre stato di proprietà privata. Infine la porta in ferro installata all’ingresso – già vandalizzata e imbrattata con scritte offensive quali “Verruca libera” e “Fuori i padroni dalla nostra terra” – è finalizzata esclusivamente alla messa in sicurezza e protezione del monumento.
È doveroso inoltre segnalare che da quando il Dott. Gualerci ha rappresentato di voler procedere con l'avvio dei lavori, alcuni vandali hanno ripetutamente danneggiato o asportato cartelli di cantiere e recinzioni, abbandonato bottiglie rotte e rifiuti, acceso fuochi a ridosso delle mura, spezzato o segato alberi e persino compiuto atti di degrado igienico nell’area circostante la Rocca. È del tutto evidente che tali comportamenti non possano essere assimilati ad un uso corretto o rispettoso del bene.
La proprietà della Rocca della Verruca è certa, pubblicamente documentata e tutelata dalle norme vigenti. Si precisa infine che la cena di raccolta fondi organizzata presso il Circolo “L’Ortaccio” di Vicopisano – presentata da altro organo di stampa come iniziativa “in difesa della Rocca” – non è stata né autorizzata né concordata con il mio assistito. I relativi proventi, non risultando alcun accordo tra le parti, non possono in alcun modo ritenersi destinati alla manutenzione o alla conservazione della Fortezza (perlomeno quella di proprietà del Dott. Gualerci), trattandosi di un’iniziativa autonoma, estranea e non riconducibile al proprietario del bene.
Stante la qualificazione – proprietà privata – del bene Rocca della Verruca e la conoscenza e conoscibilità di detta informazione, è inconcepibile osservare come le pubbliche amministrazioni territorialmente competenti continuino a pubblicare e/o incentivare visite alla Rocca della Verruca sostenendo e/o patrocinando le iniziative orientate in tal senso.
Alla luce di quanto sopra, si ribadisce che la tutela e il recupero della Rocca della Verruca potranno realizzarsi solo attraverso percorsi rispettosi della proprietà privata, della legalità e dei vincoli di sicurezza e non tramite iniziative unilaterali o comunicazioni distorsive.
Avv. Riccardo Gambi (in foto)