La salute del Galilei: cresce la preoccupazione di politica e sindacati

Cronaca
PISA e Provincia
Mercoledì, 29 Novembre 2023

Irene Galletti (M5S) ed i sindacati CGIL, CISL, UIL e UGL preoccupati dopo gli articoli di Cascina Notizie sull trend dello scalo pisano

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Dopo i nostri articoli relativi alla situazione all’aeroporto Galileo Galilei, si susseguono i commenti del mondo politico e sindacale. Nella giornata di martedì è intervenuta Elena Meini, consigliera regionale della Lega, chiedendo che lo scalo pisano resti centrale per la Toscana, oggi sul tema parla anche Irene Galletti capogruppo in consiglio regionale per il Movimento 5 Stelle: La capogruppo M5S in Regione Toscana rilancia e sottolinea l'allarme dei sindacati: «Solo con l’alta velocità Pisa e Firenze potranno costituire realmente un polo unico, non in competizione. Regione tiri fuori dai cassetti del palazzo il nostro atto che chiede di finanziare il Masterplan», afferma Galletti.

Secondo la consigliera regionale «il declino delle performance dell'aeroporto Galileo Galilei di Pisa è reso evidente dai numeri, ed era stato previsto da molti di noi quando nel 2014 si sancì la fusione e passaggio di maggioranza dal pubblico al privato: una scelta profondamente voluta dalla maggioranza in Regione ed esiziale per le sorti dello scalo, che nei proclami sarebbe rimasto "la porta d'ingresso della Toscana". Al netto di quanto propagandato infatti, risorse e sforzi sono concentrati per l'espansione di Firenze, trascurando il potenziale e l'importanza strategica dell'aeroporto di Pisa. Il risultato è evidente: Pisa sta perdendo le sue rotte internazionali e la sua rilevanza nel panorama aeroportuale. I sindacati stanno giustamente lanciando l'allarme, evidenziando come il Galilei sia stato progressivamente abbandonato non solo dalle compagnie di linea (IATA) ma anche da quelle low-cost, e come sia incapace di competere con gli aeroporti più dinamici. Inoltre, con la perdite delle compagnie di linea non si perdono solo importanti connessioni con il sistema aeroportuale internazionale, si perde anche la professionalità e le competenze del personale aeroportuale in servizio a Pisa, creando un circolo vizioso che danneggia irrimediabilmente lo scalo del Galilei. È urgente che l'amministrazione regionale riconosca l'importanza dell'aeroporto Galilei e investa nelle infrastrutture e nelle connessioni necessarie per riportare l'aeroporto al suo giusto ruolo strategico. Poteva già esserlo senza quell’assurda operazione che ha portato alla costruzione del Pisa Mover, una struttura che ha ridotto l’intermodalità di uno scalo che era già perfettamente connesso con la rete ferroviaria nazionale. C’è anche la questione dell’alta velocità tra Pisa e Firenze: da mesi giace nei cassetti un atto regionale per finanziare il masterplan necessario a progettare l’opera e che metterebbe davvero a sistema i due scali toscani, permettendo a Pisa di recuperare un po' della perduta centralità. Pisa non può essere abbandonata a un destino di marginalità mentre Firenze riceve tutti gli investimenti, tra l'altro cementificando ulteriormente la Piana fiorentina, già pesantemente antropizzata. Serve un impegno immediato per garantire che il Galilei torni a essere un polo vitale nell'ambito del trasporto aereo regionale e nazionale».

Tanta preoccupazione anche da parte dei sindacati FILT-CGIL, FIT CISL, UILTRASPORTI e UGL TA che con le rispettive segreterie provinciali affermano: «la stagione invernale che ormai va verso il periodo Natalizio, per l'aeroporto Galilei di Pisa è nel segno della diminuzione dei voli e delle prospettive lavorative. In forte contro tendenza con l'andamento del settore aereo e di molti aeroporti italiani tra cui Firenze, su Pisa si prevede un livello di traffico inferiore alla stagione invernale del 2022. I recenti confronti con la società di Toscana Aeroporti Handling sono stati caratterizzati dalla pessimistica prudenza produttiva e, di fatto, hanno lasciato a casa diversi part time verticali e gli stagionali che hanno operato nel periodo estivo. Negli anni passati una parte più consistente di questi lavoratori era comunque stata richiamata a lavorare. Non solo, l’aeroporto di Pisa è sempre più low cost e ormai praticamente senza compagnie aeree di linea (IATA) che garantiscono i transiti con i maggiori hub europei e, di conseguenza, con i maggiori aeroporti degli altri continenti. Infatti, le compagnie di linea effettuano i transiti che permettono di combinare voli collegati con la garanzia dei successivi imbarchi di bagagli senza dover rifare i check-in, e con la previsione di protezioni e assistenze in caso di imprevisti.

Chiaro che per viaggi con più scali (cioè quasi tutti gli intercontinentali) avere questa tipologia di compagnie favorisce l'arrivo e le partenze nello scalo, l'alimentazione dei flussi dei viaggiatori, ed anche un certo tipo di viaggiatori (bussiness e lunga distanza). Negli ultimi anni hanno abbandonato lo scalo pisano la DELTA AIRLINES (volo diretto per New York con transiti per tutto il nord America), AIR FRANCE (volo per Parigi Charles De Gaulle e transiti per Nord America, Africa ecc..), ALITALIA (transiti per Argentina, Brasile, Asia e Africa), Iberia (transiti per il sud America), Turkish e Quatar (transiti per medio oriente e Asia). Con questo traffico si perde anche la professionalità richiesta ed acquisita negli anni da parte dei lavoratori pisani su queste specifiche attività. Tutto questo era iniziato già prima della pandemia ed i primi effetti si erano visti già nel 2019, primo anno di stop che ha interrotto una quasi ventennale continua crescita dei viaggiatori a Pisa. Anche l’operativo invernale di AIrDolomiti che garantisce transiti su un HUB importante come Francoforte e collegamenti con Nord Europa, Giappone e Asia e’ fortemente ridimensionato nel numero di frequenze e con una programmazione sulle vendite di biglietti che viene aggiornata di mese in mese. Un ridimensionamento che non può non preoccupare e inquietare i lavoratori per le prospettive future. I quali non possono che prendere atto anche dei ritardi del masterplan riguardante lo scalo, i cui lavori di potenziamento, promessi da quasi 10 anni, non si sono ancora realizzati e, speriamo, vengano rapidamente intrapresi per sostenere l'attività del Galilei; unendo a questo punto anche ad una politica commerciale che attragga anche compagnie di linea utili per i collegamenti intercontinentali.

A fine agosto, dopo diversi disservizi dovuti come sempre ai molti limiti strutturali del Terminal Viaggiatori e del piazzale del Galilei, abbiamo richiesto un incontro alla Società Toscana Aeroporti, ma purtroppo ad oggi l'incontro non è stato ancora convocato. Durante l’attuale stagione invernale questi problemi sono evidenti anche in termini di impianto di termo-idraulico suppellettili e arredamento. Stessa tipologia di problemi anche nelle aziende di handling che operano a Pisa e non investono per un’operatività efficiente. Si rileva la costante penuria di mezzi come cobus per portare i passeggeri dai gate agli aerei, mancanza e obsolescenza di mezzi per effettuare le operazioni di carico e scarico degli aeromobili e anche criticità negli strumenti di lavoro come radiotrasmittenti per le comunicazioni sulle piste.

Riteniamo che il sistema aeroportuale toscano debba sostenere lo sviluppo armonico di entrambi gli scali, oggi questo sviluppo riguarda, di fatto, solo Firenze mentre Pisa soffre un inaspettato arretramento. In molti vollero rassicurare che non individuare Pisa quale aeroporto strategico nazionale fosse solo un aspetto burocratico, ma non vorremmo che fosse, invece, un momento emblematico delle difficoltà dello scalo pisano. I lavoratori non ci stanno, vogliono difendere i sacrifici fatti e le energie spese per realizzare la crescente produzione aeroportuale pisana, e da anni lottano con passione per l'occupazione il salario e lo sviluppo dello scalo. Continueranno a farlo, a partire dal denunciare i problemi ed i rischi  che riguardano un attività così importante per il territorio, ma occorrono anche azioni da parte di tutti i soggetti interessati a far tornare a crescere l'aeroporto di Pisa».

redazione.cascinanotizie